In Argentina si è tenuto da venerdì 3 ottobre, per sei giorni, il quinto sciopero del settore agropecuario dall'inizio della anno.
Le ragioni dello sciopero sono le solite che li hanno portati in piazza le quattro volte precedenti (In Argentina dopo cento giorni, Sciopero agropecuario in Argentina) e cioè le limitazioni nelle esportazioni, lo stretto controllo sull'andamento dei prezzi (per evitare speculazioni), la crisi del settore causata dalla crisi finanziaria mondiale e le risposte, inadeguate secondo loro, del governo di Christina Fernandez de Kirchner.
Alberto Garetto presidente della Coninagro (Confederacion Intercoperativa Agropecuario) ha espressamente richiesto ai manifestanti di chiudere le proprie saracinesche senza effettuare i blocchi stradali che nei mesi scorsi hanno paralizzato il paese ma che contemporaneamente hanno fatto scendere in piazza gli Argentini per manifestare a favore della politica del governo.
Il governo argentino ha dichiarato, una volta appreso dello sciopero, che "in un momento in cui nessuno sa quando potrà terminare la crisi finanziaria, la protesta inscenata dalle associazioni degli agricoltori sembra essere fuori luogo e non aiuta il Paese".
La Coninagro non è solo una parte dell'economia argentina ma anche l'espressione politica della vecchia oligarchia che si sta riorganizzando e contrastando la presidentessa Christina Fernandez a causa della sua linea politica che continua la strada intrapresa dal suo predecessore, Kirchner, in fatto di efficienza economica e di redistribuzione del reddito.
Le ragioni dello sciopero sono le solite che li hanno portati in piazza le quattro volte precedenti (In Argentina dopo cento giorni, Sciopero agropecuario in Argentina) e cioè le limitazioni nelle esportazioni, lo stretto controllo sull'andamento dei prezzi (per evitare speculazioni), la crisi del settore causata dalla crisi finanziaria mondiale e le risposte, inadeguate secondo loro, del governo di Christina Fernandez de Kirchner.
Alberto Garetto presidente della Coninagro (Confederacion Intercoperativa Agropecuario) ha espressamente richiesto ai manifestanti di chiudere le proprie saracinesche senza effettuare i blocchi stradali che nei mesi scorsi hanno paralizzato il paese ma che contemporaneamente hanno fatto scendere in piazza gli Argentini per manifestare a favore della politica del governo.
Il governo argentino ha dichiarato, una volta appreso dello sciopero, che "in un momento in cui nessuno sa quando potrà terminare la crisi finanziaria, la protesta inscenata dalle associazioni degli agricoltori sembra essere fuori luogo e non aiuta il Paese".
La Coninagro non è solo una parte dell'economia argentina ma anche l'espressione politica della vecchia oligarchia che si sta riorganizzando e contrastando la presidentessa Christina Fernandez a causa della sua linea politica che continua la strada intrapresa dal suo predecessore, Kirchner, in fatto di efficienza economica e di redistribuzione del reddito.
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