martedì 22 aprile 2014

Il Salvador alle urne

Il Tribunal Supremo Electoral salvadoreño ha confermato la vittoria al ballottaggio avvenuto il 9 marzo 2014 del candidato del FMLN, Salvador Sánchez Cerén, contro Norman Quijano del Alianza Republicana Nacionalista (ARENA).

Lo scrutinio dei voti ha visto il FMLN ottenere 1.495.815 preferenze contro il 1.489.451 di ARENA e quindi con il 50,11% Cerén diventa il nuovo presidente del Salvador.
Tutto il processo elettorale è stato seguito dalla Organización de Estados Americanos (OEA) che non ha riscontrato violenze e brogli.

Salvador Sánchez Cerén è un'esponente storico del Frente Farabundo Martí, la "guerriglia" trasformata in partito politico dopo gli accordi di Chapultepec del 1992 ai quali Sánchez Cerén partecipò ed apporse la sua firmai, che succede al compagno di partito Mauricio Funes con la promessa elettorale di continuare e rafforzare il processo di sviluppo sociale ed economico che, l'ormai, ex-presidente aveva iniziato.

Gli analisti politici pensano che il poco scarto con cui Cerén è stato eletto porterà alcune difficoltà al suo governo nello sviluppo delle proprie politiche; ma sottolineano come la vittoria del Fmln su Arena e sulla sua potente macchina propagandistica è una vittoria importante perché il neo-presidente Cerén è il "candidato interno, che viene dalle stesse viscere della guerriglia e del partito".

martedì 15 aprile 2014

Venezuela: continuano le "guarimba"

Per le strade dei quartieri abitati dalla classe media delle città Venezuelane si vedono pupazzi impiccati con le sembianze del presidente Maduro oppure con le sembianze di militari e le scritte "servi dei cubani»", "leccaculi, traditori, codardi". 
Oltre a questo si vede preparare anche cataste di legna ed altri materiali infiammabili (tra i quali immondizia e copertoni) pronti per essere riversati ed incendiati nelle principali strade al fine di bloccare il traffico; inoltre vi sono state incursioni ad edifici governative. 
Questa tecnica in Venezuela prende il nome di "guarimba" e fu adottata anche nel golpe del 2004 contro il Presidente Chavez.
Il fine della "guarimba" è quello di scatenare la risposta delle forze di polizia che sarebbero immediatamente bollate dai media come "una nuova violenta repressione" così per giustificare e/o richiedere aiuto di paesi esteri.

Le strade sono percorribili fino alla sera quando le barricate vengono spostate e date alle fiamme fino a quando la Guardia Naciona bolivariana (Gnb) interviene per disperdere i più violenti e permettere ai vigili del fuoco di spengere gli incendi. 
Spesso la GnB viene fronteggiata dai "pacifici", secondo l'informazione dell'opposizione ed estera, manifestanti con il lancio di pietre e di bottiglie molotov; in alcuni casi i "pacifici" manifestanti hanno 
marciato fino all'emittente televisiva Canal 8 ed hanno forzato l'entrata ferendo alcuni giornalisti e danneggiando anche le attrezzature lanciandoci alcune molotov. 

Le proteste chiedono che l'inflazione e la violenza (storici problemi del Paese) in Venezuela venga combattuta dell'inefficiente Governo di Maduro; ma va ricordato che si sono ri-accese quando il Governo ha emanato alcune leggi contro le speculazioni finanziarie, commerciali e sono stati intensificati i controlli contro il contrabbando. 
Inoltre si deve ricordare come queste pacifiche contestazioni siano nate nelle università private e non hanno il supporto della maggioranza della popolazione che invece si riconosce in un Paese dove l’istruzione è gratuita come gli altri diritti basilari e dove è alla presidenza un ex operaio del metrò che sta cercando di dialogare addirittura con le frange più estreme e violente viene addirittura accusato di calpestare i "diritti umani" degli oppositori.

martedì 8 aprile 2014

Guatemala: che fine ha fatto il Programa Nacional de Resarcimiento?

In Guatemala nel disegno di legge Proyecto Presupuestario de Recetas y Gastos in fase di discussione al parlamento non vi è nessuna traccia o riferimento al Programa Nacional de Resarcimiento (Pnr) che obbliga lo Stato a risarcire i familiari delle vittime della guerra civile guatemalteca (1960 - 1996).
Il Programa Nacional de Resarcimiento fu varato per la prima volta nel 2003 dopo l'adesione del Guatemala ad alcuni accordi internazionali che stabiliscono il risarcimento proporzionale in base alla gravità delle violazioni e del danno sofferto. Inoltre, le leggi internazionali sanciscono anche l’obbligo, da parte degli stati firmatari degli accordi legati ai diritti umani, di non potersi sottrarre alle riparazioni dovute per i danni causati alle persone.

Il Programa Nacional de Resarcimiento è stato eliminato dal ministro delle Finanze perché quest'ultimo sostiene che il programma non poteva essere inserito nel pacchetto di provvedimenti Proyecto Presupuestario de Recetas y Gastos in quanto i risarcimenti sono da inserire nel bilancio statale del 2013 e non del 2014.
L’organizzazione internazionale Impunity Watch sottolinea come le conquiste ottenute da questa legge per i familiari delle vittime della guerra civile non sono sufficienti perché lo stato guatemalteco ha sempre posto regole molto rigide e restrittive per il riconoscimento delle indennità richieste dai familiari dei desaparecidos.
Il mancato rinnovo della legge non è una sorpresa perché la politica del governo del presidente Otto Pérez Molina detto "Mano Dura", all'epoca del conflitto era uno dei generali più "decisi" nelle operazioni di contrainsurgencia, ha da sempre sostenuto che non è sensato parlare di genocidio della popolazione maya perché si è trattato solamente di un conflitto armato tra l’esercito e la guerriglia.
A contrastare la falsa ricostruzione dei fatti di "Mano Dura" si è scomodato il delegato Onu della Comisión para el Esclarecimiento Histórico, Christian Tomuschat, che ha ribadito con forza che in Guatemala ci fu genocidio ed ha sottolineato il fatto che Molina possa essere indagato e giudicato per crimini contro l’umanità durante il periodo in cui era militare.
Nel rapporto Memoria del Silencio, redatto nel 1999 tre anni dopo gli accordi di pace del dicembre 1996, è evidenziato come circa il 93% dei massacri contro la popolazione civile fu commesso dall'esercito e dai paramilitari.

Il 25 febbraio in Guatemala si celebra il Dia Nacional de la Dignidad de las Víctimas del Conflicto Armado Interno in cui vengono ricordati tutti i caduti della guerra civile; in questo giorno la Red de Organizaciones de Víctimas del Conflicto Armado Interno ha chiesto al presidente Pérez Molina di approvare il Programa Nacional de Resarcimiento per i prossimi dieci anni in segno di rispetto per i 250.000 morti e dei due milioni di sfollati durante il conflitto armato.

martedì 1 aprile 2014

Cile: il popolo Mapuche contro la Ley Araucanía

In Cile il popolo Mapuche combatte contro il Governo che vuole promulgare la Ley Araucanía de Chile con la quale i privati cittadini potrebbero richiedere ad un giudice di indennizzare economicamente la popolazione Mapuche invece di restituire le terre ancestrali illegalmente sottratte.

Con questa legge il popolo Mapuche sarà obbligato a rinunciare alle proprie terre ed alla propria cultura; proprio per questo alla fine del 2013 ed all'inizio del 2014 sono state organizzate alcune manifestazioni a Santiado del Cile in cui molti cileni hanno rivendicato i diritti dei popoli nativi.
I diritti delle popolazioni native sono calpestati dallo stato cileno da oltre 10 anni grazie all'applicazione delle Ley antiterrorista (retaggio della dittatura di Augusto Pinochet) in ogni procedimento penale in cui sono implicati esponenti Indio arrestati durante manifestazioni o proteste a favore della restituzione delle loro terre.