Le micidiali fumigazioni con il glifosfato (Fumigazioni in Paraguay, Le fumigazioni di glifosfato in Colombia ) nell'amazzonia colombiana continuano incessanetemente e senza distinguere se ciò che viene inondato con il dannosissimo pesticida sia una piantagione di coca oppure un'altra coltivazione.
A fine novembre 2010 a Remolino del Caguan è stata devastata una piantagione di cacao di un'agricoltore del Comitato di produttori di cacao di Remolino del Caguan e Suncillas.
Le fumigazioni sono un vero e proprio flagello per gli agricoltori che coltivano il cacao e che non hanno altra forma di sostentamento; ma questo tipo di lotta, intrapresa dal governo di Bogotà contro il narcotraffico, non distingue chi coltiva effettivamente la pianta di coca dagli altri coltivatori.
Dopo il passaggio degli aerei che spargono il glifosfato indiscriminatamnete sulle colture alcuni agricoltori hanno notato come le piante di coca siano le uniche a resistere al potente diserbate mentre tutte le altre vengono "bruciate" istantaneamente.
Gli agricoltori che adesso coltivano il cacao e sono colpiti dal glifosfato fanno parte del programma "No alla coca, sì al cacao" ideato da padre Giacinto Franzoi, storico missionario di Remolino. Remolino prima dell'avvento del progetto "No alla coca, sì al cacao" era un piccola la Las Vegas del narcotraffico in amazzonia con numerosissimi bar, bische, discoteche, bordelli, ristoranti di lusso che vivevano grazie al commercio della pasta di coca in vendita ogni domenica al mercato cittadino su numerosissime bancarelle. Questo mercato attirava migliaia di compratori e con loro arrivavano moltissimi dollari.
Oggi Remolino è una città povera che non ha saputo utilizzare il denaro arrivato, grazie alla pasta di coca, per riconvertire anche parte delle colture o acqustare del bestiame per garantirsi un futuro migliore. In questa situazione di estrema povertà padre Giacinto Franzoi continuava ad affermare che "con la pasta di coca non ci mangiate più e vi porta dritti in carcere, dobbiamo pensare a un'alternativa legale e sostenibile", oggi numerosi agricoltori hanno imboccato questa una nuova strada.
Sfortunatamente la presenza delle coltivazioni illecite ed il relativo ingaggio da parte del governo dei contractors che sorvolano e fumigano le coltivazioni senza distinzione, tra lecite ed illecite, oltre ad uccidere le piantagioni e inquinano l'ambiente (con gravi danni anche per la salute di uomini e animali) ma soprattutto minano pesantemente la vita sostenibile e legale che gli agricoltori faticosamente sono riusciti a costruirsi.
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