lunedì 29 marzo 2010

Lo sviluppo energetico del Venezuela

A metà febbraio 2010 a Caracas si è svolta un'asta per poter partecipare come soci di minoranza nei consorzi, la maggioranza dei consorzi sarà in mano alla compagnia petrolifera statale Pdvsa, per l'estrazione di greggio nella regione di Carabobo.
Carabobo insieme ad altre tre regioni, Guarico, Anzoategui e Monogas, fanno parte della Faja del Orinoco che con i suoi 55.300 kmq è la di riserva di idrocarburi più grande del mondo. Ogni macro regione è stata poi suddivisa in vari lotti per poter poi essere messi "all'asta".
Il lotto Carabobo 1 è stato assegnato alla cordata formata da Repsol (Spagna), Oncg Videsh Limited (India), Oil Indian Corporation (India) e Petronas de Malesya; mentre l'asta per il lotto Carabobo 3 se lo è aggiudicato la cordata composta da Chevron (Usa), Mitsubishi Corporation (Giappone), Inpoex Corporation (Giappone) e Suelopetrol (Venezuela).
Gli esperti che hanno effettuato le prime esplorazioni nella due aree di Carabobo affermano che da ogni singola area si può estrarre circa 470.000 barili di greggio al giorno.
Adesso i contratti che sono stati stipulati tra Pdvsa e le due cordate vincitrice della gara saranno sottoposti al voto nell'Assemblea Nazionale entro il 25 marzo 2010 per la ratifica definitiva.

Il presidente Hugo Chàvez commentando l'esito della gara con alcuni giornalisti si è auspicato che le società straniere non partecipino solo all'estrazione del greggio e alla sua distribuzione ma anche allo sviluppo del Venezuela.

A pochi giorni di distanza dalla gara per l'estrazione del greggio dall'area di Carabobo il presidente Chávez ha annunciato, durante il primo congresso del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), che il Venezuela vuole iniziare un programma nucleare pacifico per produzione di energia.
La conferenza stampa che ha seguito la chiusura del congresso del Psuv ha visto Chávez affermare: "Quando qui cominceremo a sviluppare la nostra energia nucleare, perché lo faremo, diranno che Chávez sta costruendo la bomba atomica come sta accadendo in Iran ma noi continueremo a lottare per affermare la nostra sovranità nazionale".

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