La lotta intrapresa dal governo Lugo per cercare di fermare l'Ejercito del Pueblo Paraguayo non è solo di tipo militare ma anche diplomatico. Lugo ha chiesto a metà febbraio 2010 al presidente Lula di revocare lo status di rifugiato politico a tre uomini Juan Arrom, Anuncio Martì e Victor Colman accusati di far parte del EPP. I tre uomini prima di espatriare in Brasile erano i dirigenti di un piccolo partito dell'estrema sinistra paraguaiana ( Partido Patria Libre) che è considerato parte del Ejercito del Pueblo Paraguayo.
La richiesta di estradizione è stata motivata dal fatto che i rifugiati politici avrebbero partecipato ad alcune azioni del EPP tra cui sequestri di persona ed assalti a caserme su cui "esistono provati motivi per segnalare che si debba applicare la cancellazione o addirittura la revoca dello status di rifugiati a queste persone".
Nello scontro tra stato paraguaiano e EPP vi è una aspetto che complica la comprensione di tutta la situazione ed è il fatto che nel gennaio 2002 i tre dirigenti del Partido Patria Libre furono accusati di alcuni sequestri di persona a scopo d'estorsione e poco dopo queste denunce furono arrestati dalla Polizia Nazionale.
I familiari di Arrom, Martì e Colman non riuscirono a contattare i loro cari per circa tre settimane fino a che la madre di uno di loro non li ritrovò, casualmente, in casa di un commissario di polizia con palesi segni di tortura sui loro corpi.
Le indagini che vennero condotte dopo le denunce dei tre esponenti politici furono molto approssimative e portarono ad un processo farsa che assolse tutti i funzionari di polizia indagati; per la mancanza di un processo giusto decisero di chiedere asilo politico al Brasile da dove denunciarono alla Commissione interamericana dei diritti umani il trattamento a loro riservato dalla Polizia Nazionale.
L'avvocato difensore della Commissione dei diritti umani Martin Almada ha affermato: "Ci sono molte cose che lasciano perplessi. Quello che bisognerebbe fare è rivedere tutti i fatti dall'inizio perché le cose sono state fatte male. E molte altre cose in questa vicenda sono state occultate."
La richiesta di estradizione è stata motivata dal fatto che i rifugiati politici avrebbero partecipato ad alcune azioni del EPP tra cui sequestri di persona ed assalti a caserme su cui "esistono provati motivi per segnalare che si debba applicare la cancellazione o addirittura la revoca dello status di rifugiati a queste persone".
Nello scontro tra stato paraguaiano e EPP vi è una aspetto che complica la comprensione di tutta la situazione ed è il fatto che nel gennaio 2002 i tre dirigenti del Partido Patria Libre furono accusati di alcuni sequestri di persona a scopo d'estorsione e poco dopo queste denunce furono arrestati dalla Polizia Nazionale.
I familiari di Arrom, Martì e Colman non riuscirono a contattare i loro cari per circa tre settimane fino a che la madre di uno di loro non li ritrovò, casualmente, in casa di un commissario di polizia con palesi segni di tortura sui loro corpi.
Le indagini che vennero condotte dopo le denunce dei tre esponenti politici furono molto approssimative e portarono ad un processo farsa che assolse tutti i funzionari di polizia indagati; per la mancanza di un processo giusto decisero di chiedere asilo politico al Brasile da dove denunciarono alla Commissione interamericana dei diritti umani il trattamento a loro riservato dalla Polizia Nazionale.
L'avvocato difensore della Commissione dei diritti umani Martin Almada ha affermato: "Ci sono molte cose che lasciano perplessi. Quello che bisognerebbe fare è rivedere tutti i fatti dall'inizio perché le cose sono state fatte male. E molte altre cose in questa vicenda sono state occultate."
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