A gennaio 2009 in Paraguay si è sviluppata una pericolosa epidemia di dengue che ha costretto il governo di Lugo a proclamare lo stato di allarme sanitario.
L'epidemia di dengue, che ha colpito il paese, non è la variante classica ma quella emorragica.
Sfortunatamente l'emergenza sanitaria si è spostata anche in Bolivia dove ad oggi si contavano circa 450 mila casi di contagio di cui il 70% circa nella provincia di Santa Cruz, dove ormai le strutture sanitarie non riescono quasi più a seguire gli ammalati. Per adesso solo in 100 pazienti si manifestata la variante più pericolosa, quella emorragica, e di questi 25 sono deceduti.
In Bolivia e Paraguay con lo scoppio dell'epidemia sono giunti circa 400 medici e specialisti provenienti da Cuba impegnati nella cura e nella prevenzione.
Oltre all'arrivo dei medici cubani nei due Stati sono giunti anche aiuti economici e materiale sanitario dal Venezuela, dalla Colombia, dalla Spagna e dalla Francia.
Per combattere l'estendersi della malattia ad altre aree è stato dato il via ad alcune campagne di fumigazione che dovrebbero uccidere la zanzara Aedes Aegypti che trasporta il virus.
Il ministro della Sanità boliviano ha affermato: "La raccolta della spazzatura dev’essere fatta due volte al giorno e non due volte la settimana, soprattutto per la presenza di oggetti di plastica e di vecchi pneumatici, che con le piogge frequenti si trasformano in punti di riproduzione perfetti delle zanzare"; ha ringraziato i medici cubani per il lavoro svolto ed ha aggiunto che la cooperazione tra le nazioni confinanti è molto importante e significativa.
La ricercatrice argentina Andrea Gamarnik, che ha scoperto come il virus si riproduce all'interno delle cellule, sottolinea come la ricerca scientifica per arrivare ad un vaccino è complicata perché oltre alle difficoltà tecniche e di ricerca si deve scontrare con problematiche economiche.
I problemi economici derivano dal fatto che le multinazionali farmaceutiche, stranamente, non investono denaro in malattie che colpiscono i paesi poveri del Sud del mondo.
L'epidemia di dengue, che ha colpito il paese, non è la variante classica ma quella emorragica.
Sfortunatamente l'emergenza sanitaria si è spostata anche in Bolivia dove ad oggi si contavano circa 450 mila casi di contagio di cui il 70% circa nella provincia di Santa Cruz, dove ormai le strutture sanitarie non riescono quasi più a seguire gli ammalati. Per adesso solo in 100 pazienti si manifestata la variante più pericolosa, quella emorragica, e di questi 25 sono deceduti.
In Bolivia e Paraguay con lo scoppio dell'epidemia sono giunti circa 400 medici e specialisti provenienti da Cuba impegnati nella cura e nella prevenzione.
Oltre all'arrivo dei medici cubani nei due Stati sono giunti anche aiuti economici e materiale sanitario dal Venezuela, dalla Colombia, dalla Spagna e dalla Francia.
Per combattere l'estendersi della malattia ad altre aree è stato dato il via ad alcune campagne di fumigazione che dovrebbero uccidere la zanzara Aedes Aegypti che trasporta il virus.
Il ministro della Sanità boliviano ha affermato: "La raccolta della spazzatura dev’essere fatta due volte al giorno e non due volte la settimana, soprattutto per la presenza di oggetti di plastica e di vecchi pneumatici, che con le piogge frequenti si trasformano in punti di riproduzione perfetti delle zanzare"; ha ringraziato i medici cubani per il lavoro svolto ed ha aggiunto che la cooperazione tra le nazioni confinanti è molto importante e significativa.
La ricercatrice argentina Andrea Gamarnik, che ha scoperto come il virus si riproduce all'interno delle cellule, sottolinea come la ricerca scientifica per arrivare ad un vaccino è complicata perché oltre alle difficoltà tecniche e di ricerca si deve scontrare con problematiche economiche.
I problemi economici derivano dal fatto che le multinazionali farmaceutiche, stranamente, non investono denaro in malattie che colpiscono i paesi poveri del Sud del mondo.
2 commenti:
Ho letto stamane su El Pais che anche il Ministero della Salute argentino ha ammesso di aver riscontrato cinque morti per dengue nelle regioni settentrionali del paese, qualificando l'epidemia come la peggiore della sua storia. Il Ministero dice siano 5.830 i casi sospetti, altre fonti parlano di oltre 10.000.
Grazie per l'informazione. Appena riesco a reperire altre notizie aggiornerò il post.
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