venerdì 30 luglio 2010

Cile: progetto Hydroaysen

Nella Patagonia cilena la società Endesa, controllata al 92% dall'italiana Enel, sta iniziando la fase esecutiva del progetto Hydroaysen. Endesa è l'azionista di maggioranza, 51%, del progetto mentre l'altro partner è la società cilena Colbun. Hydroaysen prevede la costruzione di cinque centrali idroelettriche nel Cile meridionale più precisamente nella regione del Aysen.

Le cinque centrali saranno dislocate nel fiume Baker (due impianti) e nel fiume Pascua (tre impianti) e avranno bisogno di circa 2400 km di cavi e circa 6000 torri alte poco meno di 70 metri per il trasporto dell'energia prodotta dal estremo sud fino ai bacini industriali del nord.

Questo colossale progetto non tiene conto di un aspetto fondamentale: l'impatto ambientale!

La costruzione delle cinque dighe e le linee aeree per il trasporto dell'elettricità, secondo uno studio approfondito del Mit di Boston, avrebbero ripercussioni gravissime sui bacini fluviali e di conseguenza sulla flora e sulla fauna. Uno dei rischi maggiori è legato all'inquinamento delle falde acquifere dell'area in cui le dighe verranno costruite.
Alcune associazioni ecologiste, dei diritti dei popoli e gli indio si sono schierati contro il progetto perché questo non porterebbe vantaggi a tutti i cileni come sbandierato dalla società Endesa ma solo all'industria mineraria del nord del Paese, già adesso consuma circa il 45% dell'energia elettrica del paese, e l'industria metropolitana di Santiago che usa poco meno del 40% di elettricità, quindi alla popolazione non rimane che uno scarso 15%. Il popolo cileno non beneficeranno dell'aumento di produzione elettrica perché l'energia prodotta sarà trasformata in corrente continua per il trasporto e poi ritrasformata nelle centrali alle porte dei poli industriali o minerari.

Coloro che si oppongono al progetto denunciano che le società promotrici “corrompono” le autorità locali donando denaro, opere sociali, borse di studio, corsi di formazione e servizi (wifi gratuito) in cambio della loro non opposizione al progetto Hydroaysen. A testimonianza di questo modus operandi vi è l'episodio che ha visto protagonista il presidente di Endesa che nella cerimonia di donazione di 10 milioni di euro, per la ricostruzione post-terremoto, ha invitato il Presidente Pinena a non ostacolare l'iter burocratico del progetto.
Le associazioni ecologiste, dei diritti dei popoli e gli indio per cercare di far valere le loro idee hanno richiesto l'intervento del Tribunale permanente dei popoli (TPP) di Madrid, dato che la politica interna è soggiogata al volere ed al potere economico di Endesa e Colbun.
Sfortunatamente il TPP non emette verdetti vincolanti ma solo simbolici.

2 commenti:

Italian BEIwatcher ha detto...

Ciao, ti segnalo la campagna italiana "Patagonia senza dighe" lanciata lo scorso settembre per fermare il progetto hidroaysen.
www.patagoniasenzadighe.org
Caterina Amicucci

Daniele F. ha detto...

Grazie Caterina! Sto leggendo tutte le pagine del sito.
A presto
Daniele