Il presidente venezuelano Chavez durante il suo programma domenicale Alò Presidente, di metà giugno, ha annunciato l'espropriazione di circa 80 imprese che non hanno rispettato le leggi contro le speculazioni, le appropriazioni e la violazione dei prezzi.
Le società che verranno espropriate sono di varia natura e spaziano da aziende alimentari (Supermercados Cada e Salumi Verdugo) a società di trasporti (Los Andes) per arrivare alle grandi proprietà terriere. Le espropriazioni non sono state ancora effettuate ma i loro proprietari risultano già indagati ed alcuni di loro sono riusciti a rifugiarsi oltre i confini del Venezuela.
La scelta del governo presieduto da Chavez, secondo alcuni analisti politici ed economici, è stata effettuata in questo momento per cercare di proteggere il Venezuela da una nuova potenziale crisi finanziaria; nuova perché già nel 2009 ci fu una limitata sofferenza bancaria che perà mise in allarma la finanza nazionale.
L'espropriazioni pongono l'attenzione anche su chi dovrebbe dirigere le aziende che verranno statalizzate dato che il Venezuela non brilla in fatto di funzionari pubblici ben preparati, ben formati ed onesti. Sfortunatamente questa situazione non è migliorata di molto da quando Chavez è divenuto presidente del Paese. Alla luce di questo fatto il problema che si presenterà al governo venezuelano sarà quello di riuscire a gestire virtuosamente queste aziende per poterle mantenere in piena attività e proficue economicamente.
Oltre alla nazionalizzazione delle imprese il presidente venezuelano, sempre durante la medesima trasmissione ha affermato che il Governo desidera controllare i termini dei contratti con cui lo Stato ha ceduto i diritti di sfruttamento dell'acqua dolce. Chavez ha concluso affermando: "l'acqua è proprietà del popolo [...] e tutte queste iniziative sono solo l'inizio del cammino verso il socialismo. Ora bisogna accelerare".
Nessun commento:
Posta un commento