I primi giorni di aprile è stato sottoscritto un accordo bilaterale sottoscritto dal Brasile con il presidente Lula e dalla Bolivia con l’omologo Morales che prevede la costruzione di alcune centrali idroelettriche con capitale brasiliano in territorio boliviano.
L'accordo sarà coordinato per la Bolivia dall Ende (Empresa Nacional de Electricidad) e per il Brasile dalla Electrobras,
I responsabili dei due governi e delle due società si sono incontrate già nel mese di aprile per iniziare ad individuare alcune zone dove poter costruire le centrali. Negli incontri bilaterali sono stati presentati studi sulla viabilità, la conformazione morfologica e la dimensione massima della futura centrale idroelettrica. Tetti gli studi sono stati improntati all'eco compatibilità delle nuove eventuali costruzioni per produrre il minor impatto ambientale possibile e per proteggere la natura circostante.
Terminata la prima fase di studio e redatte le relazioni del caso i risultati saranno sottoposti ai governi di Bolivia e Brasile per poter poi iniziare a pianificare la costruzione degli impianti.
L’accordo bilaterale ha subito una forte accelerazione a causa di un black out che ha colpito il Brasile nel novembre del 2009 causata da una violenta tempesta nella regione dove si trova la centrale di Itaipù (la seconda più grande centrale idroelettrica del mondo) al confine tra Brasile e Paraguay, che ha lasciato al buio per numerose ore oltre 50 milioni di brasiliani, un quarto della popolazione totale.
La reazione di queste nuove centrali idroelettriche dovrebbe consentire la produzione di circa 50 Mw (è la quantità di energia necessaria al paese di Lula per non rischiare più black out come quello del novembre 2009) al costo stimato di 50 miliardi di euro; investimento che dovrebbe iniziare nel 2011 e vedere la sua conclusione nel 2015.
L'accordo sarà coordinato per la Bolivia dall Ende (Empresa Nacional de Electricidad) e per il Brasile dalla Electrobras,
I responsabili dei due governi e delle due società si sono incontrate già nel mese di aprile per iniziare ad individuare alcune zone dove poter costruire le centrali. Negli incontri bilaterali sono stati presentati studi sulla viabilità, la conformazione morfologica e la dimensione massima della futura centrale idroelettrica. Tetti gli studi sono stati improntati all'eco compatibilità delle nuove eventuali costruzioni per produrre il minor impatto ambientale possibile e per proteggere la natura circostante.
Terminata la prima fase di studio e redatte le relazioni del caso i risultati saranno sottoposti ai governi di Bolivia e Brasile per poter poi iniziare a pianificare la costruzione degli impianti.
L’accordo bilaterale ha subito una forte accelerazione a causa di un black out che ha colpito il Brasile nel novembre del 2009 causata da una violenta tempesta nella regione dove si trova la centrale di Itaipù (la seconda più grande centrale idroelettrica del mondo) al confine tra Brasile e Paraguay, che ha lasciato al buio per numerose ore oltre 50 milioni di brasiliani, un quarto della popolazione totale.
La reazione di queste nuove centrali idroelettriche dovrebbe consentire la produzione di circa 50 Mw (è la quantità di energia necessaria al paese di Lula per non rischiare più black out come quello del novembre 2009) al costo stimato di 50 miliardi di euro; investimento che dovrebbe iniziare nel 2011 e vedere la sua conclusione nel 2015.
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