venerdì 7 maggio 2010

Arrestato Carlos Galián aguzzino dell'ESMA

Il 24 marzo in Argentina si è celebrata la Giornata della Memoria del golpe del avvenuto nel 1976.
Per la prima volta quest'anno la Giornata Nazionale della Memoria per la Verità e la Giustizia è stata celebrata con due manifestazioni distinte; una si è tenuta alla Escuela de Mecánica de la Armada (Esma) con le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo e la "presidenta" Cristina Kirchner. L'altra manifestazione si è tenuta in Plaza de Mayo ed è stata promossa dall'organizzazione Encuentro Memoria Verdad y Justicia.
Nel 2010 si sono avute, per la prima volta, due manifestazioni distinte per la commemorazione del giorno della Memoria a causa delle polemiche tra Encuentro Memoria Verdad y Justiciae la "presidenta" Kirchner che secondo l'associazione "pretende di monopolizzare Plaza de Mayo".

Pochi giorni prima, 18 marzo, del giorno delle Memoria è stato arrestato un aguzzino dell'ESMA, Scuola meccanica dell'Armata, che durante la dittatura (1976 - 1983) fu trasformata in un centro di detenzione clandestino dove furono perpetrati oltre settecento delitti di lesa umanità. Coloro che entravano nella Scuola aveva poche possibilità di uscire vivo dalle torture, dalle vessazioni fisiche e psicologiche a cui ogni giorno venivano sottoposti, coloro che morivano durante le violenze venivano caricati su aerei militari da cui venivano gettati nel Rio della Plata o nell'oceano Atlantico.

L'aguzzino si chiama Carlos Galián, ex soldato della marina, che è riuscito a nascondere per moltissimi anni le violenze che sono inflitte ai "nemici della patria"; l'ordine di arrestarlo è stato firmato dal giudice Sergio Torres.
Galián, conosciuto come Pedro Bolita, è stato uno dei carcerieri più spietati che l'ESMA ricordi insieme a Pedro Morrón.
I carcerieri della Scuola, grazie alla folle dedizione dei due Pedro, dopo di loro furono chiamati Los Pedros.
Il giudice Sergio Torres ha ricostruito i compiti di Pedro Bolita che prelevava in piena notte nelle loro case i 'sovversivi' per farli rinchiudere nei centri di detenzione e poi farli sparire per sempre, oltre ai rapimenti si occupava anche di torturare i detenuti ed infine era il responsabile della custodia delle donne incinta. Secondo alcune testimonianze Galián prendeva i figli appena partoriti da queste donne, che poi divenivano desaparecidos, e li consegnava alle famiglie fedeli alla dittatura.

In Argentina i responsabili delle violazioni dei diritti umani sono ancora vivi, liberi e molti non sono stati ancora indagati; ma grazie all'abolizione nel 2003 delle leggi di Obediencia Debida e del Punto Final, leggi del perdono, si è potuto iniziare le indagini ed i processi che dovranno dare Giustizia alle vittime.

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