I negoziati tra Zelaya ed il governo golpista che lo ha deposto sono iniziati ma con loro è iniziata anche la repressione contro la popolazione che appoggia il legittimo presidente .
Nella capitale, Tegucigalpa, la situazione è molto grave; molte persone sono state arrestate e si sono dichiarate "prigionieri politici"; alcune delegazioni che vigilano sul rispetto dei diritti umani cercano di presidiare ogni area della capitale per evitare che l'esercito e la polizia arrestino indiscriminatamente che si oppone al regime.
Le azioni intraprese dal golpista Micheletti si sono inasprite, a soli tre giorni dal ritorno di Zelaya in Honduras, decidendo di sospendere le libertà sancite dalla Costituzione per 45 giorni, dando poteri speciali all'esercito e polizia, vietando la libera circolazione e la riunione delle persone e prevedendo inoltre la chiusura di alcuni mezzi di comunicazione. Infatti Canal 36 e Radio Globo sono state chiuse perché ree di aver trasmesso notizie allarmanti e perché sostenitrici di Zelaya.
Dopo la sospensione dei diritti costituzionali il governo golpista ha bloccato anche i negoziati espellendo anche i mediatori dell'OEA; il ministro degli Esteri del governo de facto ha intimato al Brasile che se entro 10 giorni non si definisce lo status di Zelaya, l'ambasciata perderà ogni suo diritto diplomatico. In reazione a questa minaccia, il presidente Lula da Silva ha ribadito con fermezza che ogni ambasciata è tutelata dal diritto internazionale e "se i golpisti entreranno con la forza nell'ambasciata, considereremo violata ogni norma internazionale".
Il ministro degli esteri del Governo di Manuel Zelaya, Patricia Rodas, ha denunciato che sono stati lanciati gas tossici contro l'ambasciata brasiliana, a Tegucigalpa, che ospita il presidente Zelaya.
Patricia Rodas ha portato come prove all'Assemblea Generale dell'ONU le analisi di uno specialista che ha raccolto campioni di aria e terreno vicino all'ambasciata brasiliana in cui si evidenziano elevate concentrazioni di ammoniaca, di acido cianidrico che vengono utilizzati nei gas tossici e che provocano vertigini, nausea, vomito, mal di testa e difficoltà respiratorie. Il Ministro ha poi chiesto l'invio urgente di una missione sanitaria guidata dall'ONU perché in Honduras si sta reprimendo il dissenso con una guerra irregolare supportata anche da armi chimiche.
I manifestanti honduregni si continuano a mobilitare continuando la loro resistenza ed aspettano, forse invano, un aiuto esterno che ancora tarda ad arrivare.
Nella capitale, Tegucigalpa, la situazione è molto grave; molte persone sono state arrestate e si sono dichiarate "prigionieri politici"; alcune delegazioni che vigilano sul rispetto dei diritti umani cercano di presidiare ogni area della capitale per evitare che l'esercito e la polizia arrestino indiscriminatamente che si oppone al regime.
Le azioni intraprese dal golpista Micheletti si sono inasprite, a soli tre giorni dal ritorno di Zelaya in Honduras, decidendo di sospendere le libertà sancite dalla Costituzione per 45 giorni, dando poteri speciali all'esercito e polizia, vietando la libera circolazione e la riunione delle persone e prevedendo inoltre la chiusura di alcuni mezzi di comunicazione. Infatti Canal 36 e Radio Globo sono state chiuse perché ree di aver trasmesso notizie allarmanti e perché sostenitrici di Zelaya.
Dopo la sospensione dei diritti costituzionali il governo golpista ha bloccato anche i negoziati espellendo anche i mediatori dell'OEA; il ministro degli Esteri del governo de facto ha intimato al Brasile che se entro 10 giorni non si definisce lo status di Zelaya, l'ambasciata perderà ogni suo diritto diplomatico. In reazione a questa minaccia, il presidente Lula da Silva ha ribadito con fermezza che ogni ambasciata è tutelata dal diritto internazionale e "se i golpisti entreranno con la forza nell'ambasciata, considereremo violata ogni norma internazionale".
Il ministro degli esteri del Governo di Manuel Zelaya, Patricia Rodas, ha denunciato che sono stati lanciati gas tossici contro l'ambasciata brasiliana, a Tegucigalpa, che ospita il presidente Zelaya.
Patricia Rodas ha portato come prove all'Assemblea Generale dell'ONU le analisi di uno specialista che ha raccolto campioni di aria e terreno vicino all'ambasciata brasiliana in cui si evidenziano elevate concentrazioni di ammoniaca, di acido cianidrico che vengono utilizzati nei gas tossici e che provocano vertigini, nausea, vomito, mal di testa e difficoltà respiratorie. Il Ministro ha poi chiesto l'invio urgente di una missione sanitaria guidata dall'ONU perché in Honduras si sta reprimendo il dissenso con una guerra irregolare supportata anche da armi chimiche.
I manifestanti honduregni si continuano a mobilitare continuando la loro resistenza ed aspettano, forse invano, un aiuto esterno che ancora tarda ad arrivare.
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