Il referendum convocato in Messico per l'ultima domenica di luglio del 2008 contro la privatizzazione della Pemex, l'impresa statale del petrolio, ha dato il suo risultato con l’87% dei votanti schierati per il "NO".
Il referendum è stato voluto dai principali partiti della sinistra messicana come il PRD (Partido Revolucionario democratico, che fa capo all’ex-candidato presidenziale Andrés Manuel López Obrador ed al sindaco di Città del Messico Marcelo Ebrard) ed il Partido del Trabajo, e ha solo un valore consultivo ma adesso il governo non può più sottovalutare il fronte anti-privatizzazione che ha raccolto circa l'84% dei voti. Questa consultazione referendaria è riuscita a creare un fronte che va oltre i partiti ed è sottolineato anche nelle dichiarazioni di Lopez Obrador che afferma: "La cosa davvero importante è che si stia creando un movimento organizzato in difesa del petrolio che va oltre ai partiti politici di governo e opposizione. Il tema energetico non è un problema che riguarda solo il governo ma tutti i cittadini del Messico".
Dopo 70 anni in cui il petrolio messicano è appartenuto al popolo messicano, il referendum seppur svolto in solo 10 stati (quelli più popolosi) della federazione messicana, ha confermato che un ampia parte della popolazione messicana riconosce ancora attuale la frase pronunciata nel 1938 dal presidente Lázaro Cárdenas che disse: "dal possesso del petrolio dipende di chi è il Messico. Se il petrolio è dei messicani allora il Messico sarà dei messicani".
Dopo questo referendum speriamo che il governo di Felipe Calderón ascolti gli elettori e non decida di svendere il Messico alle multinazionali del petrolio statunitensi e spagnole che da sempre cercano di accaparrarsi questo enorme tesoro.
Il referendum è stato voluto dai principali partiti della sinistra messicana come il PRD (Partido Revolucionario democratico, che fa capo all’ex-candidato presidenziale Andrés Manuel López Obrador ed al sindaco di Città del Messico Marcelo Ebrard) ed il Partido del Trabajo, e ha solo un valore consultivo ma adesso il governo non può più sottovalutare il fronte anti-privatizzazione che ha raccolto circa l'84% dei voti. Questa consultazione referendaria è riuscita a creare un fronte che va oltre i partiti ed è sottolineato anche nelle dichiarazioni di Lopez Obrador che afferma: "La cosa davvero importante è che si stia creando un movimento organizzato in difesa del petrolio che va oltre ai partiti politici di governo e opposizione. Il tema energetico non è un problema che riguarda solo il governo ma tutti i cittadini del Messico".
Dopo 70 anni in cui il petrolio messicano è appartenuto al popolo messicano, il referendum seppur svolto in solo 10 stati (quelli più popolosi) della federazione messicana, ha confermato che un ampia parte della popolazione messicana riconosce ancora attuale la frase pronunciata nel 1938 dal presidente Lázaro Cárdenas che disse: "dal possesso del petrolio dipende di chi è il Messico. Se il petrolio è dei messicani allora il Messico sarà dei messicani".
Dopo questo referendum speriamo che il governo di Felipe Calderón ascolti gli elettori e non decida di svendere il Messico alle multinazionali del petrolio statunitensi e spagnole che da sempre cercano di accaparrarsi questo enorme tesoro.
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