Il tre luglio 2008, dopo sei anni di prigionia, Ingrid Betancourt è libera.
La liberazione è avvenuta secondo le informazioni fornite dall'esercito colombiano grazie ad una, secondo la versione dell'esercito, ben congegnata operazione di intelligence che ha ingannato i carcerieri delle FARC facendosi consegnare la Betancourt ed altri quattordici ostaggi (tre statunitensi e undici poliziotti).
Grazie ad alcuni infiltrati nelle FARC, l’esercito colombiano ha fatto credere ai carcerieri che il nuovo capo della guerriglia, Alfonso Cano, volesse trasferire gli ostaggi in un nuovo campo per cui avesse mandato degli elicotteri a prelevare i quindici ostaggi.
Accanto al racconto ufficiale del governo Uribe si fa strada una nuova versione secondo la quale sarebbero stati pagati 20 milioni di dollari al gruppo di guerriglieri che custodivano gli ostaggi. Questa nuova versione nasce dalle indiscrezioni raccolte da una radio svizzera che afferma siano state fatte da persone molto attendibili. Per alimentare i dubbi sulla versione ufficiale si possono prendere in considerazione i filmati girati durante l'operazione che non mostrano niente se non i volti degli ostaggi al contrario di tutte le accurate riprese che l'esercito colombiano effettua durante le operazioni militari contro le FARC. L'unica cosa su cui concordano le due versioni è che non è stato sparato neanche un colpo.
Prendendo per veritiera il racconto di Uribe, anche se ci sono lati ancora non spiegati e comprensibili, rimane impossibile da credere che le FARC siano così mal messe o allo sbando. Sicuramente ora sono più deboli e la successione di Alfonso Cano allo storico capo Manuel Marulanda non né indolore né semplice.
Oggi le FARC sono sicuramente più deboli come testimonia Ingrid Betancourt che ha parlato di una scarsità di cibo ed altri materiali che non erano mai mancati agli accampamenti confermando così le notizie frammentarie sulla difficoltà dell'organizzazione logistica dell'esercito guerrigliero.
Un particolare che è stato poco sottolineato è stata l'ammissione che l'intelligence statunitense abbia aiutato l'esercito colombiano e soprattutto che il candidato alla Casa Bianca John McCain in quei giorni si trovava stranamente a Bogotà. Voci affermano che McCain abbia aiutato a coordinare l'operazione ed abbia rassicurato Uribe che in caso di una sua elezione a presidente degli USA non farà mancare il suo appoggio.
Uribe negli ultimi mesi è stato il centro di ogni scandalo politico giudiziario che ha attraversato la Colombia: l'inchiesta sulla parapolitica (Indagato Alvaro Uribe per rapporti con i paramilitari e Paramilitari nella politica colombiana) che ha portato in carcere o incriminato 70 parlamentari della maggioranza, oppure i grandi narcotrafficanti colombiani (Estradati dalla Colombia i capi paracos) come Carmine Mancuso che sono stati estradati dopo molti anni negli Stati Uniti per allontanare loro ed i legami ancora segreti che hanno con la politica. A questi si aggiunge il processo aperto dalla Corte Suprema colombiana nei confronti di Uribe che avrebbe corrotto dei parlamentari e dei senatori per far modificare la Costituzione che non ne permetteva la sua rielezione; l'eventuale condanna di colpevolezza potrebbe portare all’annullamento della sua elezione nella tornata elettorale datata 2006.
Con queste premesse Uribe ha dovuto cercare un palco dove potesse essere il protagonista positivo, e non il fulcro di tutti gli scandali politici: per questo ha cercato e ottenuto la liberazione della Betancourt che fino ad oggi non aveva mai desiderato e tentato.
L'operazione gli è riuscita almeno in Occidente: se si leggono i giornali che non fanno altro che parlare di un Uribe così forte che non può altro che essere rieletto.
Ma, a parte la propaganda occidentale a favore dell'attuale Presidente colombiano, sfugge a tutti un piccolo particolare: la Costituzione colombiana non gli permette di essere rieletto. Chissà se riuscirà a comprare altri parlamentari e modificare la Costituzione colombiana, per provare per la terza volta la scalata alla presidenza?
La liberazione è avvenuta secondo le informazioni fornite dall'esercito colombiano grazie ad una, secondo la versione dell'esercito, ben congegnata operazione di intelligence che ha ingannato i carcerieri delle FARC facendosi consegnare la Betancourt ed altri quattordici ostaggi (tre statunitensi e undici poliziotti).
Grazie ad alcuni infiltrati nelle FARC, l’esercito colombiano ha fatto credere ai carcerieri che il nuovo capo della guerriglia, Alfonso Cano, volesse trasferire gli ostaggi in un nuovo campo per cui avesse mandato degli elicotteri a prelevare i quindici ostaggi.
Accanto al racconto ufficiale del governo Uribe si fa strada una nuova versione secondo la quale sarebbero stati pagati 20 milioni di dollari al gruppo di guerriglieri che custodivano gli ostaggi. Questa nuova versione nasce dalle indiscrezioni raccolte da una radio svizzera che afferma siano state fatte da persone molto attendibili. Per alimentare i dubbi sulla versione ufficiale si possono prendere in considerazione i filmati girati durante l'operazione che non mostrano niente se non i volti degli ostaggi al contrario di tutte le accurate riprese che l'esercito colombiano effettua durante le operazioni militari contro le FARC. L'unica cosa su cui concordano le due versioni è che non è stato sparato neanche un colpo.
Prendendo per veritiera il racconto di Uribe, anche se ci sono lati ancora non spiegati e comprensibili, rimane impossibile da credere che le FARC siano così mal messe o allo sbando. Sicuramente ora sono più deboli e la successione di Alfonso Cano allo storico capo Manuel Marulanda non né indolore né semplice.
Oggi le FARC sono sicuramente più deboli come testimonia Ingrid Betancourt che ha parlato di una scarsità di cibo ed altri materiali che non erano mai mancati agli accampamenti confermando così le notizie frammentarie sulla difficoltà dell'organizzazione logistica dell'esercito guerrigliero.
Un particolare che è stato poco sottolineato è stata l'ammissione che l'intelligence statunitense abbia aiutato l'esercito colombiano e soprattutto che il candidato alla Casa Bianca John McCain in quei giorni si trovava stranamente a Bogotà. Voci affermano che McCain abbia aiutato a coordinare l'operazione ed abbia rassicurato Uribe che in caso di una sua elezione a presidente degli USA non farà mancare il suo appoggio.
Uribe negli ultimi mesi è stato il centro di ogni scandalo politico giudiziario che ha attraversato la Colombia: l'inchiesta sulla parapolitica (Indagato Alvaro Uribe per rapporti con i paramilitari e Paramilitari nella politica colombiana) che ha portato in carcere o incriminato 70 parlamentari della maggioranza, oppure i grandi narcotrafficanti colombiani (Estradati dalla Colombia i capi paracos) come Carmine Mancuso che sono stati estradati dopo molti anni negli Stati Uniti per allontanare loro ed i legami ancora segreti che hanno con la politica. A questi si aggiunge il processo aperto dalla Corte Suprema colombiana nei confronti di Uribe che avrebbe corrotto dei parlamentari e dei senatori per far modificare la Costituzione che non ne permetteva la sua rielezione; l'eventuale condanna di colpevolezza potrebbe portare all’annullamento della sua elezione nella tornata elettorale datata 2006.
Con queste premesse Uribe ha dovuto cercare un palco dove potesse essere il protagonista positivo, e non il fulcro di tutti gli scandali politici: per questo ha cercato e ottenuto la liberazione della Betancourt che fino ad oggi non aveva mai desiderato e tentato.
L'operazione gli è riuscita almeno in Occidente: se si leggono i giornali che non fanno altro che parlare di un Uribe così forte che non può altro che essere rieletto.
Ma, a parte la propaganda occidentale a favore dell'attuale Presidente colombiano, sfugge a tutti un piccolo particolare: la Costituzione colombiana non gli permette di essere rieletto. Chissà se riuscirà a comprare altri parlamentari e modificare la Costituzione colombiana, per provare per la terza volta la scalata alla presidenza?
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