Il cugino del Presidente colombiano Alvaro Uribe il 20 di aprile ha chiesto asilo politico all'ambasciata del Costarica a Bogotà per evitare il mandato di cattura spiccato dal giudice che indaga sulle strette relazioni che esistono tra politica e paramilitari di estrema destra.
Ci sono oltre a Mario Uribe altri 70 tra parlamentari e senatori che sono indagati per lo scandalo chiamato Parapolitica, la Corte Suprema sta portando alla luce le collusioni ed i legami tra la politica e i gruppi paramilitari responsabili di migliaia di morti, eccidi, torture e omicidi selettivi.
L'ambasciata costaricana non ha concesso il tanto agognato asilo politico perché il mandato di arresto è stato emesso per il reato di associazione a delinquere aggravata e non per delitti politici come la ribellione o la sedizione.
Non avendo avuto l'asilo politico Mario Uribe ha deciso di lasciare il suo scranno di senatore perchè, così facendo, le indagini passano dalla Corte Suprema di Giustizia (organo molto serio ed intransigente che ha dato vita a tutte le indagini sulla Parapolitica) alla più compiacente Fiscalia non a caso guidata dal ex viceministro di giustizia del primo governo di suo cugino Alvaro Uribe e con infiltrazioni paramilitari.
Le accuse a carico di Mario Uribe sono gravissime, si parla di aver avuto riunioni con Salvatore Mancuso, leader del gruppo di paramilitare più potente chiamato Autodifesa unita della Colombia (Auc), per ottenere aiuti durante la sua campagna elettorale e di aver usato i "servigi" dei paramilitari per acquistare circa 5000 ettari di terra a cifre irrisorie da alcuni proprietari costretti al desplazamiento (abbandono forzato delle proprie terre e case).
Con l'arresto di Mario Uribe il presidente, Alvaro Uribe, ha subito un duro colpo perché oltre ad essere un parente stretto è anche il cofondatore insieme ad Alvaro della Colombia Democrática, il partito che oggi è al potere.
Le loro carriere politiche sono sempre andate di pari passo, Mario è stato eletto senatore e poi presidente del Senato, ha aiutato il cugino ad essere eletto entrambe le volte alla guida del paese.
Alvaro Uribe deve, adesso, fronteggiare lo scandalo della Parapolitica che sta mietendo i suoi più stretti collaboratori e compagni di partito visto che Colombia Democrática è stato il partito politico più colpito dagli arresti per questo scandalo; rimangono solo 4 uomini politici liberi perché negli ultimi giorni anche Ricardo Elcure, che aveva preso il posto di Mario Uribe al Senato, è stato arrestato.
Alvaro Uribe si deve guardare le spalle oltre che dall'inchiesta sulla Parapolitica anche dalle rivelazioni rese pubbliche in un video registrato dal direttore di Canal1, Daniel Coronell,che registrò durante l'approvazione della legge per la rielezione immediata del presidente. Nel video Yidis Medina, ex-parlamentare, parla di come il presidente e i suoi collaboratori più stretti le avessero promesso notevoli benefici economici e politici in cambio del suo voto risultato stranamente decisivo. Le promesse fatte a Medina non furono rispettate e così lei ha deciso di autorizzare la pubblicazione del video da cui sono partite nuove indagini che toccano in prima persona il presidente.
Ci sono oltre a Mario Uribe altri 70 tra parlamentari e senatori che sono indagati per lo scandalo chiamato Parapolitica, la Corte Suprema sta portando alla luce le collusioni ed i legami tra la politica e i gruppi paramilitari responsabili di migliaia di morti, eccidi, torture e omicidi selettivi.
L'ambasciata costaricana non ha concesso il tanto agognato asilo politico perché il mandato di arresto è stato emesso per il reato di associazione a delinquere aggravata e non per delitti politici come la ribellione o la sedizione.
Non avendo avuto l'asilo politico Mario Uribe ha deciso di lasciare il suo scranno di senatore perchè, così facendo, le indagini passano dalla Corte Suprema di Giustizia (organo molto serio ed intransigente che ha dato vita a tutte le indagini sulla Parapolitica) alla più compiacente Fiscalia non a caso guidata dal ex viceministro di giustizia del primo governo di suo cugino Alvaro Uribe e con infiltrazioni paramilitari.
Le accuse a carico di Mario Uribe sono gravissime, si parla di aver avuto riunioni con Salvatore Mancuso, leader del gruppo di paramilitare più potente chiamato Autodifesa unita della Colombia (Auc), per ottenere aiuti durante la sua campagna elettorale e di aver usato i "servigi" dei paramilitari per acquistare circa 5000 ettari di terra a cifre irrisorie da alcuni proprietari costretti al desplazamiento (abbandono forzato delle proprie terre e case).
Con l'arresto di Mario Uribe il presidente, Alvaro Uribe, ha subito un duro colpo perché oltre ad essere un parente stretto è anche il cofondatore insieme ad Alvaro della Colombia Democrática, il partito che oggi è al potere.
Le loro carriere politiche sono sempre andate di pari passo, Mario è stato eletto senatore e poi presidente del Senato, ha aiutato il cugino ad essere eletto entrambe le volte alla guida del paese.
Alvaro Uribe deve, adesso, fronteggiare lo scandalo della Parapolitica che sta mietendo i suoi più stretti collaboratori e compagni di partito visto che Colombia Democrática è stato il partito politico più colpito dagli arresti per questo scandalo; rimangono solo 4 uomini politici liberi perché negli ultimi giorni anche Ricardo Elcure, che aveva preso il posto di Mario Uribe al Senato, è stato arrestato.
Alvaro Uribe si deve guardare le spalle oltre che dall'inchiesta sulla Parapolitica anche dalle rivelazioni rese pubbliche in un video registrato dal direttore di Canal1, Daniel Coronell,che registrò durante l'approvazione della legge per la rielezione immediata del presidente. Nel video Yidis Medina, ex-parlamentare, parla di come il presidente e i suoi collaboratori più stretti le avessero promesso notevoli benefici economici e politici in cambio del suo voto risultato stranamente decisivo. Le promesse fatte a Medina non furono rispettate e così lei ha deciso di autorizzare la pubblicazione del video da cui sono partite nuove indagini che toccano in prima persona il presidente.
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