Il sindacato peruviano CGTP (Confederacion General de Trabajadores de Perù) ha portato per due giorni nelle strade delle più importanti città del paese andino molte persone per protestare contro le politiche economiche e del diritto del lavoro del governo di Alan Garcia e, non per ultimo, il costo dei generi di prima necessità.
L'ultimo anno la crescita economica del Perù si è attestata al 9% ma la ricchezza creata da questa importante crescita non è riuscita a far diminuire la percentuale degli indigenti (circa il 40% della popolazione) che cerca di sopravvivere in Perù.
Il governo replica alla sciopero ed alle varie manifestazioni esibendo i dati della crescita economica e della una riduzione della popolazione sotto la soglia di povertà di circa il 6% e concludendo che il governo si preoccupa delle condizione della popolazione. La risposta del CGTP è stata esposta dal segretario generale Mario Huaman che ha affermato che "la crescita economica che sta avvenendo nel paese deve essere a favore di tutti i cittadini. Questo è il governo dei ricchi e delle multinazionali. Nessuno se n’è accorto che i gli indigenti sono diminuiti!". Huaman continua affermando che "la maggior parte dei prodotti alimentari basici è raddoppiata di prezzo da quando è in carica questo governo". Il sindacato contesta il governo anche sulle numerose privatizzazioni di terre che sono sottratte alle comunità con espropri attuati dalla polizia.
Le manifestazioni svolte in tutto il paese hanno portato con loro anche dei disagi come il blocco di alcune strade da parte dei numerosissimi manifestanti (che secondo il governo sarebbero stati appena il 2% dei lavoratori contro il 70% dichiarato dai sindacati). Il governo ha accolto i manifestanti dichiarando illegali gli scioperi e le manifestazioni, e schierando gli onnipresenti media di regime che hanno sistematicamente criminalizzato la protesta. L'intervento dell'esercito e della polizia (cifre ufficiali parlano di circa 90.000 uomini in assetto antisommossa) durante la manifestazione, ha portato a scontri con la popolazione mobilitata, producendo l'arresto di oltre 200 persone (che rischiano secondo la legge peruviana fino ad otto anni di carcere) e numerosi feriti.
In questo modo il governo di Alan Garcia si occupa dei peruviani.
L'ultimo anno la crescita economica del Perù si è attestata al 9% ma la ricchezza creata da questa importante crescita non è riuscita a far diminuire la percentuale degli indigenti (circa il 40% della popolazione) che cerca di sopravvivere in Perù.
Il governo replica alla sciopero ed alle varie manifestazioni esibendo i dati della crescita economica e della una riduzione della popolazione sotto la soglia di povertà di circa il 6% e concludendo che il governo si preoccupa delle condizione della popolazione. La risposta del CGTP è stata esposta dal segretario generale Mario Huaman che ha affermato che "la crescita economica che sta avvenendo nel paese deve essere a favore di tutti i cittadini. Questo è il governo dei ricchi e delle multinazionali. Nessuno se n’è accorto che i gli indigenti sono diminuiti!". Huaman continua affermando che "la maggior parte dei prodotti alimentari basici è raddoppiata di prezzo da quando è in carica questo governo". Il sindacato contesta il governo anche sulle numerose privatizzazioni di terre che sono sottratte alle comunità con espropri attuati dalla polizia.
Le manifestazioni svolte in tutto il paese hanno portato con loro anche dei disagi come il blocco di alcune strade da parte dei numerosissimi manifestanti (che secondo il governo sarebbero stati appena il 2% dei lavoratori contro il 70% dichiarato dai sindacati). Il governo ha accolto i manifestanti dichiarando illegali gli scioperi e le manifestazioni, e schierando gli onnipresenti media di regime che hanno sistematicamente criminalizzato la protesta. L'intervento dell'esercito e della polizia (cifre ufficiali parlano di circa 90.000 uomini in assetto antisommossa) durante la manifestazione, ha portato a scontri con la popolazione mobilitata, producendo l'arresto di oltre 200 persone (che rischiano secondo la legge peruviana fino ad otto anni di carcere) e numerosi feriti.
In questo modo il governo di Alan Garcia si occupa dei peruviani.
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