Il maggiore dell'esercito peruviano Telmo Hurtado è stato condannato dal tribunale di Miami a risarcire con 37 milioni di dollari Teofila Ochoa e Cirila Pulido, sopravvissuti al massacro di Ayacucho, compiuto dal battaglione dell'esercito comandato da Hurtado nel 1985. Negli anni '80 il gruppo guerrigliero di Sendero Luminoso (è un'organizzazione rivoluzionaria peruviana di ispirazione maoista fondata intorno al 1970 da Abimael Guzmán Reynoso a seguito di una scissione dal Partido Comunista del Perú) operava nella provincia di Accomarca e gli scontri con l'esercito erano frequenti. Lo stato maggiore militare decise di fronteggiare la guerriglia con il "Plan Operativo Huanyoc" che, secondo una testimonianza di un alto ufficiale, aveva il proposito di debellare l'appoggio popolare mettendo a ferro e fuoco i villaggi e le popolazioni che offrivano ai combattenti protezione.
Le operazioni militari si intensificarono dalla fine del 1982; il 14 gennaio 1985 un gruppo di militari capitanati da Hurtado, soprannominato "il carnefice delle Ande", si trovavano nel piccolo villaggio di Lloqllapampa nei pressi di Ayacucho per inseguire un gruppo di guerriglieri che secondo i servizi segreti peruviani avevano alcune basi nella zona e godevano della protezione della popolazione.
Il pattugliamento della zona non portò a nulla e così l'ex-maggiore Telmo Hurtado decise di concentrare gran parte della popolazione del villaggio in un solo luogo e dopo fece aprire il fuoco sui civili inermi. Al termine si contarono 69 vittime (30 bambini sotto i 10 anni, 37 donne ed il resto erano uomini e anziani).
Dopo questo massacro il parlamento peruviano formò una commissione di inchiesta per scoprire i responsabili; si arrivò finalmente ad interrogare Hurtado ed alla domanda "Perché uccidere 69 contadini" l'ex-maggiore rispose di aver ucciso "per permettere a loro, i parlamentari e senatori, di sedere sui comodi scranni e governare il paese". La commissione di inchiesta concluse il suo lavoro affermando che non era riuscito a trovare i colpevoli. Prendendo spunto dalle parole di Hurtado si è giunti dopo faticose ricostruzioni a capire che i mandanti del massacro di Ayacucho sono i soliti che pensarono il "Plan Operativo Huanyoc" e si possono riassumere nelle cariche dell'ex-presidente del Comando Congiunto delle Forze Armate, dell'ex-ministro della Guerra, dell'ex-comandante militare della zona, nell'ex-capo di Stato Maggiore e negli ex-comandanti dei gruppi di incursori come la Pattuglia Lince 6 o la Pattuglia Lince 7. Dal 1983 al 1985 l'esercito, grazie alle disposizioni del "Plan Operativo Huanyoc", uccise circa quattromila contadini della regione di Ayacucho, Huancavelica e Junín.
L'ex-maggiore è stato processato negli USA perché in Perù era protetto durante gli anni '80 dallo Stato, da cui aveva avuto molte promozioni per meriti sul campo, e dal 1995 dall'amnistia, firmata da Alberto Fujimori, sui crimini commessi durante il periodo più cruento dello scontro tra Stato e Sendero Luminoso. Ma nel 2002 la Commissione di Giustizia e Verità fece riaprire il caso del massacro di Ayacucho e fece decadere l'amnistia, così Hurtado fuggì negli Stati Uniti dove fu arrestato nel 2007 per problemi con il visto di ingresso.
Le due sopravvissute, Teofila e Cirila, all'epoca dei fatti avevano 12 e 13 anni e si sono salvate nascondendosi dietro alcune rocce ed hanno testimoniato al processo dove il giudice di Miami, Adalberto Jordan, ha dichiarato colpevole Hurtado, affermando di non "aver visto in lui pentimento per le azioni commesse". Hurtado in uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto, ha raccontato il massacro con queste parole: "Ho ordinato al gruppo di fare fuoco e io stesso ho lanciato delle bombe a mano con l'intenzione di uccidere le persone già ferite. Erano un numero eccessivo. Siamo rimasti in zona fino a quando non abbiamo terminato il lavoro e abbiamo bruciato i cadaveri. In seguito abbiamo recuperato tutto quello che poteva indicare la nostra presenza in zona e ce ne siamo andati". Adesso si comprende pienamente come si è guadagnato il suo soprannome di carnefice delle Ande.
La Commissione di Giustizia e Verità a breve dovrebbe chiedere l'estradizione di Telmo Hurtado per poter finalmente istruire un processo e punire i colpevoli e chi li ha protetti.
Le operazioni militari si intensificarono dalla fine del 1982; il 14 gennaio 1985 un gruppo di militari capitanati da Hurtado, soprannominato "il carnefice delle Ande", si trovavano nel piccolo villaggio di Lloqllapampa nei pressi di Ayacucho per inseguire un gruppo di guerriglieri che secondo i servizi segreti peruviani avevano alcune basi nella zona e godevano della protezione della popolazione.
Il pattugliamento della zona non portò a nulla e così l'ex-maggiore Telmo Hurtado decise di concentrare gran parte della popolazione del villaggio in un solo luogo e dopo fece aprire il fuoco sui civili inermi. Al termine si contarono 69 vittime (30 bambini sotto i 10 anni, 37 donne ed il resto erano uomini e anziani).
Dopo questo massacro il parlamento peruviano formò una commissione di inchiesta per scoprire i responsabili; si arrivò finalmente ad interrogare Hurtado ed alla domanda "Perché uccidere 69 contadini" l'ex-maggiore rispose di aver ucciso "per permettere a loro, i parlamentari e senatori, di sedere sui comodi scranni e governare il paese". La commissione di inchiesta concluse il suo lavoro affermando che non era riuscito a trovare i colpevoli. Prendendo spunto dalle parole di Hurtado si è giunti dopo faticose ricostruzioni a capire che i mandanti del massacro di Ayacucho sono i soliti che pensarono il "Plan Operativo Huanyoc" e si possono riassumere nelle cariche dell'ex-presidente del Comando Congiunto delle Forze Armate, dell'ex-ministro della Guerra, dell'ex-comandante militare della zona, nell'ex-capo di Stato Maggiore e negli ex-comandanti dei gruppi di incursori come la Pattuglia Lince 6 o la Pattuglia Lince 7. Dal 1983 al 1985 l'esercito, grazie alle disposizioni del "Plan Operativo Huanyoc", uccise circa quattromila contadini della regione di Ayacucho, Huancavelica e Junín.
L'ex-maggiore è stato processato negli USA perché in Perù era protetto durante gli anni '80 dallo Stato, da cui aveva avuto molte promozioni per meriti sul campo, e dal 1995 dall'amnistia, firmata da Alberto Fujimori, sui crimini commessi durante il periodo più cruento dello scontro tra Stato e Sendero Luminoso. Ma nel 2002 la Commissione di Giustizia e Verità fece riaprire il caso del massacro di Ayacucho e fece decadere l'amnistia, così Hurtado fuggì negli Stati Uniti dove fu arrestato nel 2007 per problemi con il visto di ingresso.
Le due sopravvissute, Teofila e Cirila, all'epoca dei fatti avevano 12 e 13 anni e si sono salvate nascondendosi dietro alcune rocce ed hanno testimoniato al processo dove il giudice di Miami, Adalberto Jordan, ha dichiarato colpevole Hurtado, affermando di non "aver visto in lui pentimento per le azioni commesse". Hurtado in uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto, ha raccontato il massacro con queste parole: "Ho ordinato al gruppo di fare fuoco e io stesso ho lanciato delle bombe a mano con l'intenzione di uccidere le persone già ferite. Erano un numero eccessivo. Siamo rimasti in zona fino a quando non abbiamo terminato il lavoro e abbiamo bruciato i cadaveri. In seguito abbiamo recuperato tutto quello che poteva indicare la nostra presenza in zona e ce ne siamo andati". Adesso si comprende pienamente come si è guadagnato il suo soprannome di carnefice delle Ande.
La Commissione di Giustizia e Verità a breve dovrebbe chiedere l'estradizione di Telmo Hurtado per poter finalmente istruire un processo e punire i colpevoli e chi li ha protetti.
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