sabato 12 aprile 2008

Spie USA in Bolivia

Secondo alcune notizie, non verificate e verificabili, l'ambasciata USA in Bolivia avrebbe assoldato volontari dei Corpi della Pace (Peace Corps di invenzione kennediana che dovevano portare aiuti "umanitari" nei paesi del Terzo mondo) e studenti del programma Fulbright (programma di scambio accademico che invia i migliori studenti statunitensi in altri paesi del mondo, consentendo contemporaneamente a studenti e borsisti di altri paesi di visitare gli Stati Uniti) per spiare e sabotare alcune attività del governo boliviano.
Oggi quelle notizie non verificabili sono state confermate da un ragazzo statunitense, che ha reso pubblico attraverso la stampa ed un colloquio con il ministro degli esteri boliviano la propria storia e quella dei suoi compagni.

Il meccanismo era semplice; durante il colloquio di orientamento, che ogni volontario effettua all'ambasciata Usa, il vice-addetto alla sicurezza regionale Vincent Cooper ordina ai volontari di riferire l'identità e l'ubicazione di tutti venezuelani o cubani che avrebbero incontrato.
Le rivelazioni del volontario hanno portato alla luce del sole un palese caso di spionaggio.
L'attività di spionaggio e destabilizzazione che l'ambasciata statunitense coordina in Bolivia sono portate aventi dal USAID (Agenzia per lo Sviluppo Internazionale con gli USA) e NED. USAID ho un ufficio speciale (Ufficio per Iniziative di Transizione OTI) che opera in Bolivia e che spendo decine di milioni di dollari per appoggiare ed aumentare la forza dei movimenti di destra che sono all'opposizione e da sempre fedeli agli USA. Oltre a questo OTI spinge e finanzia la proposta delle quattro province boliviane, quelle in cui si concentra la riserva di petrolio e gas e governate da prefetti di estrema destra, per l'indipendenza dal paese andino.

Il nuovo interesse per il Sud america ed in particolare per questa area dopo anni di forzato "abbandono" (causa attentato del 11/9 e successive guerre preventive e petroliere) rinasce quando Evo Morales, primo presidente indigeno del continente, nazionalizza le industrie degli idrocarburi che portano la rinegoziazione dei diritti di sfruttamento del sottosuolo con le multinazionali USA. I nuovi introiti che derivano dalla nazionalizzazione vengono reinvestiti in ospedali, scuole e per promuovere riforme come quella agraria e per aumentare i salari e pensioni.
Il controllo sugli idrocarburi però ha portato alla luce una mancanza di tecnologia: la Bolivia fino al 2004 era stata soltanto depredata delle sue risorse quindi non aveva la tecnologia per ricercare ed estrarre il suo petrolio ed il suo gas naturale; le buone relazioni che il Venezuela hanno portato all'invio da parte di quest'ultimo di tecnici ed ingegneri specializzati. Per quanto riguarda la costruzione dei nuovi ospedali la Bolivia ha chiesto aiuto a Cuba, che ha una grande tradizione medica, che ha inviato più di mille tra medici e tecnici.
Il fatto abbastanza singolare, anzi unico, è che gli USA appoggiano la ridistribuzione della ricchezza in tutto il mondo, ne sono un esempio i vari interventi e discorsi a favore di questa politica in Iraq, ma non si può appoggiare questa politica se toglie ricchezze e potere alle multinazionali statunitensi e se si chiamano in aiuto i governi cubano e venezuelano.
Questi sono tutti segni che portano a pensare ad una nuova guerra fredda, che porta il Venezuela a fare la parte che fu dell'URSS ed i governi amici ad essere considerati stati satellite da sorvegliare e sabotare. Ma esiste una sostanziale differenza tra URSS e Venezuela ed è quella di non influenzare la politica ed invadere militarmente i paesi amici.

La guerra fredda per Bush non è mai terminata soprattutto adesso che molte nazioni del Sud America hanno dato una svolta alla loro politica abbandonando il modello statunitense; le dimostrazioni dell'allontanamento politico del “giardino degli Stati Uniti” preoccupano Bush che cerca di destabilizzare l'area con reclutamenti di spie e continue pressioni politico-mediatiche.
Il senatore del Mas Antonio Peredo ha ricordato che già nel 1970 il Peace Corps fu espulso dalla Bolivia perché svolgeva funzioni di intelligence; inoltre il signor Vincent Cooper ha riconosciuto di aver usato alcuni cittadini Usa come spie, così ha violato non solo i diritti dei suoi concittadini ma ha violato, offeso e aggredito la Bolivia.
Chissà se dopo la denuncia del coraggioso volontario statunitense e le ammissioni di colpa di Cooper il congresso degli Stati Uniti aprirà un'inchiesta oppure insabbierà il tutto per nascondere, come sempre, le proprie responsabilità ed i propri piani.

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