La Colombia attualmente è una degli ultimi paesi del Sud America che ha un governo di destra, oltre ad essere un forte e storico alleato degli Stati Uniti, che già negli anni '60 la definiva come "pietra angolare" o la "porta di accesso" del Sud America. La sua importanza strategica è dettata dalla sua posizione essendo bagnata da due oceani e dalle sue enormi ricchezze: petrolio (ottavo esportatore mondiale), caffè (terzo), banane (secondo), smeraldi (primo), fiori (primo) oltre a legname, oro, uranio e carbone.
Queste caratteristiche fanno della Colombia uno dei partner privilegiati per gli USA, perché riesce a garantire un controllo geografico dell'area Latino Americana oltre ad un'enorme forziere di materie prime. In questa ottica si deve collocare la firma febbraio 2006 del trattato bilaterale di libero commercio (TLC) che apre le porte della Colombia allo sfruttamento nord americano; alla firma del trattato si sono levate numerose proteste ed è cresciuta le componente politico-militare delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo) in contrapposizione al modello liberista indicata dagli USA e dal Presidente Uribe.
I due paesi per poter far fronte all'avanzata delle Farc hanno concepito un piano militare che ha portato in Colombia miliardi di dollari (3 in 5 anni), elicotteri da guerra Black Hawk ed Huey, aerei-spia OV 7-Bronco ed aerei da guerra, tecnologie belliche di ultima generazione, addestramento, la dotazione di armamenti per i battaglioni dell'esercito e della contro-guerriglia, mercenari sotto copertura di società straniere di "lavoro interinale" (Dyncorp) che ricevono gli ordini dal Comando Sud degli USA.
Il nome di questo accordo è Plan Colombia che ufficialmente serve per fronteggiare il narcotraffico sempre più fiorente e forte; l'innumerevole quantitàò di mezzi e uomini dell'esercito colombiano e della DEA (Agenzia antidroga USA) che ufficialmente combattono il narcotraffico, riescono a proteggere gli interessi e le infrastrutture delle multinazionali, come nel caso dell'Occidental Petroleum (OXY) e dell'oleodotto colombiano Caño Limón-Coveñas; e in più a combattere militarmente le FARC. Con le varie operazioni militari anti droga il duo Colombia-USA sconfina frequentemente dal suolo colombiano e genera numerose tensioni politiche nell'area che rallenta il consolidamento dei processi politici in Venezuela, Ecuador, Bolivia e Brasile. Sempre grazie al Plan Colombia gli USA hanno il pretesto di riposizionare e potenziare le loro basi militari dislocate nel paese oltre a dislocare finte basi di ricerca sulla biodiversità molte delle quali scoperte dai paesi che le ospitavano (Bolivia e Ecuador).
Il Plan Colombia non sta dando i risultati sperati, anzi il suo fallimento è dimostrato dalla immutata forza delle FARC che sta reggendo all'offensiva militare dell'esercito e dalla costante produzione della cocaina colombiana nonostante le fumigazioni aeree che hanno il compito di distruggere le piantagioni. Le piantagioni non sono diminuite o scomparse: si sono solamente spostate dove prima dell'inizio delle fumigazioni la coca non era nemmeno concepita; il prezzo, la purezza e la disponibilità di cocaina nelle città statunitensi resta invariata se non addirittura aumentata. Tutta questa operazione ha poco a che fare con la guerra alla droga e molto di più con la protezione degli interessi politici ed economici degli Stati Uniti nella regione Latino Americana.
La situazione colombiana riporta alla memoria il conflitto Medio Orientale seppure con le sue differenze, ma un minimo comune denominatore c'è, ed è il petrolio. In Colombia le piantagioni di cocaina forse diminuiranno ma di petrolio ce ne è ancora molto, e fino a che non si esaurirà il petrolio o cambierà la guida politica nella regione ci saranno i fiumi di dollari delle multinazionali USA ed insieme a loro i gruppi armati, che se ne andranno quando non ci saranno più denaro e potere.
Queste caratteristiche fanno della Colombia uno dei partner privilegiati per gli USA, perché riesce a garantire un controllo geografico dell'area Latino Americana oltre ad un'enorme forziere di materie prime. In questa ottica si deve collocare la firma febbraio 2006 del trattato bilaterale di libero commercio (TLC) che apre le porte della Colombia allo sfruttamento nord americano; alla firma del trattato si sono levate numerose proteste ed è cresciuta le componente politico-militare delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo) in contrapposizione al modello liberista indicata dagli USA e dal Presidente Uribe.
I due paesi per poter far fronte all'avanzata delle Farc hanno concepito un piano militare che ha portato in Colombia miliardi di dollari (3 in 5 anni), elicotteri da guerra Black Hawk ed Huey, aerei-spia OV 7-Bronco ed aerei da guerra, tecnologie belliche di ultima generazione, addestramento, la dotazione di armamenti per i battaglioni dell'esercito e della contro-guerriglia, mercenari sotto copertura di società straniere di "lavoro interinale" (Dyncorp) che ricevono gli ordini dal Comando Sud degli USA.
Il nome di questo accordo è Plan Colombia che ufficialmente serve per fronteggiare il narcotraffico sempre più fiorente e forte; l'innumerevole quantitàò di mezzi e uomini dell'esercito colombiano e della DEA (Agenzia antidroga USA) che ufficialmente combattono il narcotraffico, riescono a proteggere gli interessi e le infrastrutture delle multinazionali, come nel caso dell'Occidental Petroleum (OXY) e dell'oleodotto colombiano Caño Limón-Coveñas; e in più a combattere militarmente le FARC. Con le varie operazioni militari anti droga il duo Colombia-USA sconfina frequentemente dal suolo colombiano e genera numerose tensioni politiche nell'area che rallenta il consolidamento dei processi politici in Venezuela, Ecuador, Bolivia e Brasile. Sempre grazie al Plan Colombia gli USA hanno il pretesto di riposizionare e potenziare le loro basi militari dislocate nel paese oltre a dislocare finte basi di ricerca sulla biodiversità molte delle quali scoperte dai paesi che le ospitavano (Bolivia e Ecuador).
Il Plan Colombia non sta dando i risultati sperati, anzi il suo fallimento è dimostrato dalla immutata forza delle FARC che sta reggendo all'offensiva militare dell'esercito e dalla costante produzione della cocaina colombiana nonostante le fumigazioni aeree che hanno il compito di distruggere le piantagioni. Le piantagioni non sono diminuite o scomparse: si sono solamente spostate dove prima dell'inizio delle fumigazioni la coca non era nemmeno concepita; il prezzo, la purezza e la disponibilità di cocaina nelle città statunitensi resta invariata se non addirittura aumentata. Tutta questa operazione ha poco a che fare con la guerra alla droga e molto di più con la protezione degli interessi politici ed economici degli Stati Uniti nella regione Latino Americana.
La situazione colombiana riporta alla memoria il conflitto Medio Orientale seppure con le sue differenze, ma un minimo comune denominatore c'è, ed è il petrolio. In Colombia le piantagioni di cocaina forse diminuiranno ma di petrolio ce ne è ancora molto, e fino a che non si esaurirà il petrolio o cambierà la guida politica nella regione ci saranno i fiumi di dollari delle multinazionali USA ed insieme a loro i gruppi armati, che se ne andranno quando non ci saranno più denaro e potere.
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