In Argentina il testimone chiave del processo contro l'ex-generale Luciano Menéndez è stato trovato morto alcuni giorni prima della sua deposizione.
Il generale Luciano Menéndez, capo del Terzo Corpo dell'esercito che operava nel centro-nord dell'Argentina e già condannato a due ergastoli per crimini di lesa umanità, è stato accusato di crimini contro l'umanità insieme ad altri cinque alti ufficiali, crimini commessi durante la dittatura tra il 1976 ed il 1983 ed anche del sequestro, la tortura e l'omicidio del vice-commissario Fermín Albareda avvenuto nel 1979.
Il testimone trovato morto era un ex-poliziotto, Jesús González, che negli anni della dittatura aveva prestato servizio come guardia in un centro di detenzione clandestina del regime dove secondo l'accusa il vice-commissario Fermín Albareda fu trattenuto, torturato e poi ucciso. La testimonianza di Jesús González poteva far conoscere come si svolsero i fatti e poteva aiutare la giustizia a condannare i responsabili di questo omicidio.
Le prime indagini sulla morte di Jesús González si sono incentrate sul suicidio ma gli investigatori non hanno creduto a questa versione dei fatti e stanno cercando di scoprire cosa è realmente accaduto nella sua casa di Córdoba.
Questa morte, che segue dopo tre anni la scomparsa di Julio López chiamato a raccontare i crimini commessi dall'esercito durante la dittatura, dimostra come "la dittatura argentina faccia ancora paura"
Il generale Luciano Menéndez, capo del Terzo Corpo dell'esercito che operava nel centro-nord dell'Argentina e già condannato a due ergastoli per crimini di lesa umanità, è stato accusato di crimini contro l'umanità insieme ad altri cinque alti ufficiali, crimini commessi durante la dittatura tra il 1976 ed il 1983 ed anche del sequestro, la tortura e l'omicidio del vice-commissario Fermín Albareda avvenuto nel 1979.
Il testimone trovato morto era un ex-poliziotto, Jesús González, che negli anni della dittatura aveva prestato servizio come guardia in un centro di detenzione clandestina del regime dove secondo l'accusa il vice-commissario Fermín Albareda fu trattenuto, torturato e poi ucciso. La testimonianza di Jesús González poteva far conoscere come si svolsero i fatti e poteva aiutare la giustizia a condannare i responsabili di questo omicidio.
Le prime indagini sulla morte di Jesús González si sono incentrate sul suicidio ma gli investigatori non hanno creduto a questa versione dei fatti e stanno cercando di scoprire cosa è realmente accaduto nella sua casa di Córdoba.
Questa morte, che segue dopo tre anni la scomparsa di Julio López chiamato a raccontare i crimini commessi dall'esercito durante la dittatura, dimostra come "la dittatura argentina faccia ancora paura"
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