Il 15 settembre in Honduras si è ricordata una data storica, l'anniversario dell'indipendenza del Centro America. In questo giorno si sono riversate nelle strade migliaia di cittadini honduregni per ricordare l'evento ma anche per ricordare al mondo che sono, ormai, ottanta giorni dalla cacciata del legittimo presidente, Zelaya, da parte dei militari guidati da Micheletti.
Si sono svolte varie manifestazioni in tutto il Paese ed il Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato ha reso noto che oltre cinquecentomila persone hanno invaso pacificamente le strade dell'Honduras. Nella capitale più di trecentomila persone si sono radunate all'aeroporto di Toncontín in attesa del ritorno di Manuel Zelaya; un altro folto gruppo di manifestanti, circa centocinquantamila, si è riunita nel Parco Centrale.
Fortunatamente l'esercito non ha dato vita a nessuna azione repressiva e le manifestazioni si sono svolte nella massima tranquillità. Porfirio Ponce, vicepresidente Sindacato dei Lavoratori dell'Industria delle Bevande e Simili ( STIBYS ) che fa parte del Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato, ha parlato ai manifestanti dicendo: "abbiamo commemorato l'indipendenza dell'Honduras e del Centro America mentre viviamo sotto un regime de facto golpista, che se da una parte ha tolto la pace al nostro paese, dall'altra ha provocato l'unità ed il rafforzamento del movimento popolare honduregno. Questo è un popolo che si è svegliato e oggi più che mai, siamo sicuri che nessuno potrà fermare il processo che ci porterà alla creazione di un'Assemblea Costituente. Questo popolo è sicuro di potere recuperare ciò che gli appartiene, attraverso la creazione di una nuova Costituzione che si basi sui bisogni ed i diritti della gente comune e non, come ora, sugli interessi dell'oligarchia locale".
Si sono svolte varie manifestazioni in tutto il Paese ed il Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato ha reso noto che oltre cinquecentomila persone hanno invaso pacificamente le strade dell'Honduras. Nella capitale più di trecentomila persone si sono radunate all'aeroporto di Toncontín in attesa del ritorno di Manuel Zelaya; un altro folto gruppo di manifestanti, circa centocinquantamila, si è riunita nel Parco Centrale.
Fortunatamente l'esercito non ha dato vita a nessuna azione repressiva e le manifestazioni si sono svolte nella massima tranquillità. Porfirio Ponce, vicepresidente Sindacato dei Lavoratori dell'Industria delle Bevande e Simili ( STIBYS ) che fa parte del Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato, ha parlato ai manifestanti dicendo: "abbiamo commemorato l'indipendenza dell'Honduras e del Centro America mentre viviamo sotto un regime de facto golpista, che se da una parte ha tolto la pace al nostro paese, dall'altra ha provocato l'unità ed il rafforzamento del movimento popolare honduregno. Questo è un popolo che si è svegliato e oggi più che mai, siamo sicuri che nessuno potrà fermare il processo che ci porterà alla creazione di un'Assemblea Costituente. Questo popolo è sicuro di potere recuperare ciò che gli appartiene, attraverso la creazione di una nuova Costituzione che si basi sui bisogni ed i diritti della gente comune e non, come ora, sugli interessi dell'oligarchia locale".
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