Il golpe in Honduras continua a resistere malgrado le manifestazioni di dissenso represse con la violenza, anche grazie a manovre che bloccano la circolazione delle informazioni.
Radio Globo, l'unica voce dell'etere realmente indipendente, è stata chiusa grazie all'ordine del Generale Capo delle Forza Armate che è anche uno dei promotori del golpe.
Radio Globo aveva subito varie tentativi di chiusura con l'uso della forza ma i sostenitori di Zelaya avevano sempre fatto sentire la loro voce e con un presidio permanente davanti alla sede della radio erano riusciti a scongiurare il blocco delle trasmissioni.
Il giorno del golpe (28 giugno 2009) alla radio fu impedito di trasmettere perché fu interrotta l'erogazione dell'energia elettrica ma adesso il "governo" golpista Micheletti ha deciso di appellarsi alla giustizia per bloccare definitivamente le trasmissioni della radio che dalla deposizione del legittimo presidente del Honduras si è schierata contro i golpisti.
La conferma di questo richiesta alla giustizia è arrivata leggendo un documento che è stato presentato alla Comisión Nacional de Telecomunicaciones (CONATEL) in cui si richiede la chiusura della radio a nome dell'Auditoría General Militar de las Fuerzas Armadas. La richiesta è basata sull'accusa di "incitamento alla sedizione"; il fatto è da ricondurre all'intervista a cui il presidente della Comisión de los Derechos Humanos de Honduras (CODEH), Andrés Pavón, ha citato un articolo della Costituzione di Honduras che afferma il diritto del popolo alla non obbedienza a chi prende il potere con le armi, quindi afferma il diritto a ribellarsi ai golpisti.
Sfortunatamente il tentativo di chiudere un'emittente radio non è l'unica mossa fatta per controllare il mondo dell'informazione del Honduras; anche il canale televisivo pubblico (Canal 8) è stato venduto dal presidente golpista Micheletti ad un suo amico imprenditore.
Radio Globo, l'unica voce dell'etere realmente indipendente, è stata chiusa grazie all'ordine del Generale Capo delle Forza Armate che è anche uno dei promotori del golpe.
Radio Globo aveva subito varie tentativi di chiusura con l'uso della forza ma i sostenitori di Zelaya avevano sempre fatto sentire la loro voce e con un presidio permanente davanti alla sede della radio erano riusciti a scongiurare il blocco delle trasmissioni.
Il giorno del golpe (28 giugno 2009) alla radio fu impedito di trasmettere perché fu interrotta l'erogazione dell'energia elettrica ma adesso il "governo" golpista Micheletti ha deciso di appellarsi alla giustizia per bloccare definitivamente le trasmissioni della radio che dalla deposizione del legittimo presidente del Honduras si è schierata contro i golpisti.
La conferma di questo richiesta alla giustizia è arrivata leggendo un documento che è stato presentato alla Comisión Nacional de Telecomunicaciones (CONATEL) in cui si richiede la chiusura della radio a nome dell'Auditoría General Militar de las Fuerzas Armadas. La richiesta è basata sull'accusa di "incitamento alla sedizione"; il fatto è da ricondurre all'intervista a cui il presidente della Comisión de los Derechos Humanos de Honduras (CODEH), Andrés Pavón, ha citato un articolo della Costituzione di Honduras che afferma il diritto del popolo alla non obbedienza a chi prende il potere con le armi, quindi afferma il diritto a ribellarsi ai golpisti.
Sfortunatamente il tentativo di chiudere un'emittente radio non è l'unica mossa fatta per controllare il mondo dell'informazione del Honduras; anche il canale televisivo pubblico (Canal 8) è stato venduto dal presidente golpista Micheletti ad un suo amico imprenditore.
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