giovedì 11 dicembre 2008

Scoperti nuovi giacimenti di greggio in Brasile

Il presidente della Petrobras, José Sergio Gabrielli, in una conferenza stampa dei primi di novembre ha comunicato che nelle acque brasiliane sono state effettuate alcune ricerche per capire se nel sottosuolo ci fossero possibili giacimenti petroliferi.
Gabrielli ha concluso affermando: "Il giacimento della baia di Tupi ha riserve pari a otto miliardi di barili. Non ci è possibile fare valutazioni precise su tutti gli altri giacimenti come Jubarte, Caramba, Jupiter".

Le ricerche effettuate da Petrobeas avrebbero individuato a migliaia di metri di profondità sotto il livello del mare alcuni giacimenti di petrolio (il presunto giacimento davanti alla città di Santos è a sei mila metri di profondità).
Queste scoperte sono il frutto degli enormi investimenti in ricerca ed esplorazione, circa un miliardo di dollari tra il 2007 e 2008, che hanno portato ad esplorare 18 siti dove è stato trovato dell'oro nero; la quantità ancora non è stata stimata ma indiscrezioni parlano di cifre importanti circa 36 miliardi di barili.
L'estrazione da questi presunti nuovi giacimenti non è assolutamente semplice sia per le profondità elevate sia per la presenza di uno spesso strato di sale che li ricopre; per questi motivi saranno necessari nuovi investimenti per rinnovare le attrezzature tecniche di Petrobras e l'estrazione vera e propria inizierà solo tra alcuni anni.

Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha reso noto che tutti i ricavi dell'estrazione del greggio verranno destinati alla popolazione brasiliana seguendo l'esempio della Norvegia sempre che la politica interna non cambi e che non ci siano ingerenze esterne.

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