Le elezioni elezioni amministrative venezuelane del 23 novembre 2008 hanno fatto registrare un affluenza di circa il 66% della popolazione ed i risultati sono di 17 stati a favore del PSUV (Partito Socialista Unitario del Venezuela) del presidente Hugo Chávez contro 5 dell’opposizione.
Il PSUV si consolida in tutto il paese anche se una nota negative esiste, ed è la sconfitta del candidato socialista alla poltrona di sindaco di Caracas e quella dell'area urbana intorno alla capitale; entrambe le cariche sono state conquistate dall'opposizione con meno del 52% delle preferenze.
Un argomento di riflessione arriva dalle cinque regioni venezuelane dove l'attuale opposizione di Chavez ha vinto: sono gli stati più ricchi e popolosi, in cui da quando Chavez si è diventato presidente è nata una nuova classe sociale: la classe media. Questa classe è riuscita a liberarsi dalla povertà da cui viveva ed ora desidera porre tra loro e le persone che ancora sono povere un chiaro segno di demarcazione per cui adesso desidera la sicurezza invece della giustizia sociale, il mantenimento della propria condizione economica invece della redistribuzione della ricchezza.
Un nuovo argomento su cui vale la pena soffermarsi è il numero di preferenze ricevute dall'opposizione che non riesce a colmare il grande divario con la maggioranza al governo. Questo divario sottolinea la fiducia della popolazione verso il proprio presidente ma anche verso un partito, Partito Socialista Unitario del Venezuela, che ha visto la luce solo due anni or sono e che adesso è il primo partito venezuelano.
Chavez analizzando il voto ha detto: "La nostra è una grande vittoria e ha dimostrato che qui in Venezuela esiste un sistema democratico e si rispetta la volontà popolare. Io riconosco che l'opposizione abbia avuto un buon risultato in cinque stati. Spero che loro facciano altrettanto e riconoscano la nostra vittoria". Finalmente queste elezioni amministrative evidenziano in modo innegabile che il Venezuela è una democrazia e non un regime dove lo schieramento vincitore ha una maggioranza bulgara, come molti detrattori del paese volevano farci credere, ma invece la vittoria è andata a chi ha raccolto circa il 61% delle preferenze. Speriamo che tutti iniziano a capire che in Venezuela impera la democrazia.
Il PSUV si consolida in tutto il paese anche se una nota negative esiste, ed è la sconfitta del candidato socialista alla poltrona di sindaco di Caracas e quella dell'area urbana intorno alla capitale; entrambe le cariche sono state conquistate dall'opposizione con meno del 52% delle preferenze.
Un argomento di riflessione arriva dalle cinque regioni venezuelane dove l'attuale opposizione di Chavez ha vinto: sono gli stati più ricchi e popolosi, in cui da quando Chavez si è diventato presidente è nata una nuova classe sociale: la classe media. Questa classe è riuscita a liberarsi dalla povertà da cui viveva ed ora desidera porre tra loro e le persone che ancora sono povere un chiaro segno di demarcazione per cui adesso desidera la sicurezza invece della giustizia sociale, il mantenimento della propria condizione economica invece della redistribuzione della ricchezza.
Un nuovo argomento su cui vale la pena soffermarsi è il numero di preferenze ricevute dall'opposizione che non riesce a colmare il grande divario con la maggioranza al governo. Questo divario sottolinea la fiducia della popolazione verso il proprio presidente ma anche verso un partito, Partito Socialista Unitario del Venezuela, che ha visto la luce solo due anni or sono e che adesso è il primo partito venezuelano.
Chavez analizzando il voto ha detto: "La nostra è una grande vittoria e ha dimostrato che qui in Venezuela esiste un sistema democratico e si rispetta la volontà popolare. Io riconosco che l'opposizione abbia avuto un buon risultato in cinque stati. Spero che loro facciano altrettanto e riconoscano la nostra vittoria". Finalmente queste elezioni amministrative evidenziano in modo innegabile che il Venezuela è una democrazia e non un regime dove lo schieramento vincitore ha una maggioranza bulgara, come molti detrattori del paese volevano farci credere, ma invece la vittoria è andata a chi ha raccolto circa il 61% delle preferenze. Speriamo che tutti iniziano a capire che in Venezuela impera la democrazia.
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