Il 20 aprile 2008 si sono svolte in Paraguay le elezioni presidenziali in cui ha vinto Fernando Lugo candidato dell'Alleanza patriottica per il cambiamento (Apc) con il 41% dei voti, davanti a Blanca Ovelar (30,8%), candidata del Partito Colorado attualmente al potere, e all'ex generale golpista (di estrema destra e legato alla Cia e alla destra neo-con americana) Lino Oviedo (22%).
Il Paraguy è un piccolo stato che si trova tra Bolivia, Brasile e Argentina con circa sei milioni di abitanti; è uno dei paesi più poveri dell'America Latina ma ha un mercato di contrabbando molto fiorente e l'illegalità dilaga.
Il Paraguay è stato protagonista del più longevo controllo politico che un partito abbia mai avuto: il Partido Colorado è stato al potere del 1954 al 1989 sostenendo anche il crudele regime del generale-dittatore Alfredo Stroessner e ha gestito la "transizione" post dittatura per 18 anni.
Ma dal 20 aprile c'è una aria nuova perché Fernando Lugo si propone di cambiare pagina ed abbandonare quello che viene chiamata da tutti gli abitanti paraguayani la "democra-dura" che perdura dalla fine dell'era Stroessner.
Fernando Armindo Lugo Méndez, è un ex vescovo di San Pedro sospeso a divinis dal Vaticano di Ratzinger; sono molti anni che si espone per i cittadini più poveri e più precisamente dall'Agosto del 1992 quando fu chiamato ad inaugurare e benedire il nuovo aeroporto della città, ma lui rifiutò affermando che "San Pedro non aveva bisogno di cattedrali del deserto, ma di ospedali per non dover morire di dissenteria o di parto, e di strade asfaltate per permettere ai campesinos della regione di portare i propri prodotti al mercato cittadino".
L'Alianza Patriotica para el Cambio (APC) che è la coalizione che sostiene Lugo Méndez è formata da ciò che resta della sinistra dopo le repressioni del regime di Stroessner (movimento popolare indigeno Tekojoja, la Resistencia Ciudadana Nacional e persone di ogni schieramento politico ormai stanche della politica immobile e corrotta). La APC ha estrapolato ventidue punti fondamentali che guideranno il programma di governo del nuovo presidente.
Le linee guida del nuovo governo abbracciano una serie di riforme indispensabili al paese e sono le riforme in materia di educazione, coltivazione, risorse energetiche naturali, il sistema monetario ed infine quello giudiziario passando per la rinegoziazione degli accordi di sfruttamento delle risorse naturali.
Questo programma aveva conquistato secondo i sondaggi pre-elettorali il 35% degli elettori considerando l'appoggio degli studenti, dei campesinos guaranì e degli indigenti.
A causa di questi sondaggi la campagna elettorale è stata violenta e macchiata con il sangue; tra febbraio ed aprile sono stati uccisi tre attivisti dell'Alianza mentre a Luque, vicino confine con il Brasile, un dirigente e sua moglie sono stati uccisi dai narcotrafficanti; anche Lugo ha ricevuto molte minacce di morte oltre ad essere sta accusato di collusione con le Farc, ma anche di essere e un fantoccio al servizio di Chavez. Luque ha ribattuto ad ogni singola e fantasiosa accusa prendendo le distanze e insistendo sul suo programma di governo incentrato sulla equità sociale e sulla ridistribuzione della ricchezza e delle terre.
La campagna elettorale così orchestrata dai suoi detrattori ha sorto l'effetto contrario a quello sperato, non ha spaventato gli elettori ma li ha convinti a sostenere il vescovo sospeso a divinis che dopo lo spoglio dei voti ha raccolto più di quanto gli attribuivano i sondaggi.
La candidata Colorada, Blanca Ovelar, dopo poche ore dalla chiusura dei seggi ha ammesso la sconfitta: "Riconosciamo il trionfo del candidato Fernando Lugo e assumiamo che i risultati della consultazione popolare sono irreversibili". Anche l’altro candidato, l’ex generale Lino Oviedo, ha commentato la propria sconfitta dicendo che "Il Paraguay aveva disperatamente bisogno di un cambio alla sua guida. Io proponevo un’alternativa ma quella del senor Lugo è stata evidentemente quella preferita dall’amato popolo. Appoggerò la politica dell’ex vescovo ogni qualvolta questa rappresenti il bene del Paese"
Fernado Lugo dopo l'ufficialità della sua vittoria ha pronunciato le sue prime parole da Presidente che sono state queste: "Abbiamo scritto una pagina nuova nella storia politica del Paraguay se oggi si sogna un Paese migliore, la responsabilità e il merito di questo sogno vanno solo a voi paragauayani, patrioti di questo 20 di aprile ed eroi di un nuovo Paese".
Da oggi il Paraguay ha un po’ di tekojoja in più, uguaglianza in lingua guaraní, e speriamo che tra pochi anni si possa parlare del Paraguay come di uno Stato che ha ridotto, e di molto, le disuguaglianze sociali che oggi lo caratterizzano.
Il Paraguy è un piccolo stato che si trova tra Bolivia, Brasile e Argentina con circa sei milioni di abitanti; è uno dei paesi più poveri dell'America Latina ma ha un mercato di contrabbando molto fiorente e l'illegalità dilaga.
Il Paraguay è stato protagonista del più longevo controllo politico che un partito abbia mai avuto: il Partido Colorado è stato al potere del 1954 al 1989 sostenendo anche il crudele regime del generale-dittatore Alfredo Stroessner e ha gestito la "transizione" post dittatura per 18 anni.
Ma dal 20 aprile c'è una aria nuova perché Fernando Lugo si propone di cambiare pagina ed abbandonare quello che viene chiamata da tutti gli abitanti paraguayani la "democra-dura" che perdura dalla fine dell'era Stroessner.
Fernando Armindo Lugo Méndez, è un ex vescovo di San Pedro sospeso a divinis dal Vaticano di Ratzinger; sono molti anni che si espone per i cittadini più poveri e più precisamente dall'Agosto del 1992 quando fu chiamato ad inaugurare e benedire il nuovo aeroporto della città, ma lui rifiutò affermando che "San Pedro non aveva bisogno di cattedrali del deserto, ma di ospedali per non dover morire di dissenteria o di parto, e di strade asfaltate per permettere ai campesinos della regione di portare i propri prodotti al mercato cittadino".
L'Alianza Patriotica para el Cambio (APC) che è la coalizione che sostiene Lugo Méndez è formata da ciò che resta della sinistra dopo le repressioni del regime di Stroessner (movimento popolare indigeno Tekojoja, la Resistencia Ciudadana Nacional e persone di ogni schieramento politico ormai stanche della politica immobile e corrotta). La APC ha estrapolato ventidue punti fondamentali che guideranno il programma di governo del nuovo presidente.
Le linee guida del nuovo governo abbracciano una serie di riforme indispensabili al paese e sono le riforme in materia di educazione, coltivazione, risorse energetiche naturali, il sistema monetario ed infine quello giudiziario passando per la rinegoziazione degli accordi di sfruttamento delle risorse naturali.
Questo programma aveva conquistato secondo i sondaggi pre-elettorali il 35% degli elettori considerando l'appoggio degli studenti, dei campesinos guaranì e degli indigenti.
A causa di questi sondaggi la campagna elettorale è stata violenta e macchiata con il sangue; tra febbraio ed aprile sono stati uccisi tre attivisti dell'Alianza mentre a Luque, vicino confine con il Brasile, un dirigente e sua moglie sono stati uccisi dai narcotrafficanti; anche Lugo ha ricevuto molte minacce di morte oltre ad essere sta accusato di collusione con le Farc, ma anche di essere e un fantoccio al servizio di Chavez. Luque ha ribattuto ad ogni singola e fantasiosa accusa prendendo le distanze e insistendo sul suo programma di governo incentrato sulla equità sociale e sulla ridistribuzione della ricchezza e delle terre.
La campagna elettorale così orchestrata dai suoi detrattori ha sorto l'effetto contrario a quello sperato, non ha spaventato gli elettori ma li ha convinti a sostenere il vescovo sospeso a divinis che dopo lo spoglio dei voti ha raccolto più di quanto gli attribuivano i sondaggi.
La candidata Colorada, Blanca Ovelar, dopo poche ore dalla chiusura dei seggi ha ammesso la sconfitta: "Riconosciamo il trionfo del candidato Fernando Lugo e assumiamo che i risultati della consultazione popolare sono irreversibili". Anche l’altro candidato, l’ex generale Lino Oviedo, ha commentato la propria sconfitta dicendo che "Il Paraguay aveva disperatamente bisogno di un cambio alla sua guida. Io proponevo un’alternativa ma quella del senor Lugo è stata evidentemente quella preferita dall’amato popolo. Appoggerò la politica dell’ex vescovo ogni qualvolta questa rappresenti il bene del Paese"
Fernado Lugo dopo l'ufficialità della sua vittoria ha pronunciato le sue prime parole da Presidente che sono state queste: "Abbiamo scritto una pagina nuova nella storia politica del Paraguay se oggi si sogna un Paese migliore, la responsabilità e il merito di questo sogno vanno solo a voi paragauayani, patrioti di questo 20 di aprile ed eroi di un nuovo Paese".
Da oggi il Paraguay ha un po’ di tekojoja in più, uguaglianza in lingua guaraní, e speriamo che tra pochi anni si possa parlare del Paraguay come di uno Stato che ha ridotto, e di molto, le disuguaglianze sociali che oggi lo caratterizzano.
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