La Corte Suprema ha confermato l'ergastolo all'ex capo dei servizi segreti del regime di Augusto Pinochet ed altri 14 militari ai suoi ordini. Il generale Hugo Salas Wenzel, capo dei servizi segreti cileni (Cni), nel 1987 ordinò di uccidere i 12 membri del Fronte Patriottico Manuel Rodriguez per rappresaglia contro il fallito attentato al dittatore Pinochet che avevano pianificato e messo in atto nel settembre del 1986. I servizi segreti incarcerarono i 12 Frontisti e li uccisero a sangue freddo. Trovati i corpi dei 12 militanti, i militari furono accusati del loro omicidio ma la junta militar cilena iniziò a sostenere la tesi che gli oppositori del regime fossero morti in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza; sfortunatamente per il generale ed i suoi scagnozzi un'indagine avviata successivamente e dopo molte difficoltà, omertà e depistaggi riuscì a provare che i 12 membri del Fronte Patriottico Manuel Rodriguez erano stati arrestati e uccisi a sangue freddo.
Il generale Hugo Salas Wenzel è stato condannato all'inizio di quest'anno ma subito dopo è stato scarcerato nell'attesa che iniziasse il processo di appello. Nel settembre di questo anno la Corte Suprema ha scritto una pagina fondamentale per la storia del Cile e del diritto Cileno alla giustizia ratificando la condanna del generale all'unanimità, ed aumentando la pena a 20 anni per il maggiore Alvaro Corbalan Castilla, e ad 8 anni per l'ufficiale Emilio Neira. Degli altri partecipanti alla cattura ed esecuzione dei Frontisti solo 5 militari saranno reclusi mentre i restanti 7 usufruiranno di pene alternative o sconti di pena
Sempre la Corte Suprema ha imposto alle autorità cilene un risarcimento ai familiari delle vittime di 600 mila euro.
Ricordo che negli anni della dittatura di Pinochet, dal 1973 al 1990, secondo le indagini della Commissione Valech (Commissione di inchiesta del governo cileno per la difesa dei diritti umani) pubblicate nel gennaio 2005, furono almeno 30 mila le persone sottoposte a tortura fisica e psicologica. Furono uccisi 3 mila oppositori del regime o presunti tali.
La giustizia Cilena seppur lentamente, osteggiata dalla parte conservatrice del paese (che ha prosperato e si è arricchito durante la dittatura) e nelle difficoltà che incontra quotidianamente sta cercando di chiudere una delle pagine più atroci della storia recente con i processi che portino alla condanna dei responsabili dei massacri e delle torture avvenute nell'era buia di Pinochet.
Il generale Hugo Salas Wenzel è stato condannato all'inizio di quest'anno ma subito dopo è stato scarcerato nell'attesa che iniziasse il processo di appello. Nel settembre di questo anno la Corte Suprema ha scritto una pagina fondamentale per la storia del Cile e del diritto Cileno alla giustizia ratificando la condanna del generale all'unanimità, ed aumentando la pena a 20 anni per il maggiore Alvaro Corbalan Castilla, e ad 8 anni per l'ufficiale Emilio Neira. Degli altri partecipanti alla cattura ed esecuzione dei Frontisti solo 5 militari saranno reclusi mentre i restanti 7 usufruiranno di pene alternative o sconti di pena
Sempre la Corte Suprema ha imposto alle autorità cilene un risarcimento ai familiari delle vittime di 600 mila euro.
Ricordo che negli anni della dittatura di Pinochet, dal 1973 al 1990, secondo le indagini della Commissione Valech (Commissione di inchiesta del governo cileno per la difesa dei diritti umani) pubblicate nel gennaio 2005, furono almeno 30 mila le persone sottoposte a tortura fisica e psicologica. Furono uccisi 3 mila oppositori del regime o presunti tali.
La giustizia Cilena seppur lentamente, osteggiata dalla parte conservatrice del paese (che ha prosperato e si è arricchito durante la dittatura) e nelle difficoltà che incontra quotidianamente sta cercando di chiudere una delle pagine più atroci della storia recente con i processi che portino alla condanna dei responsabili dei massacri e delle torture avvenute nell'era buia di Pinochet.
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