giovedì 20 ottobre 2011

Assolto Menem per traffico di armi


Il tribunale di Buenos Aires assolve in primo grado Menem (ex presidente argentino) e da altri diciotto tra alti ufficiali dell'esercito argentino e funzionari del governo tra i quali alcuni ministri dalle accuse di traffico internazionale di armi.
Carlos Menem
Le armi furono contrabbandate in Croazia nel 1991 ed in Bolivia nel 1995 (paesi sotto embargo  imposto dal ONU per i rispettivi conflitti nella ex Jugoslavia e con il Perù).

Gli armamenti, circa 6500 tonnellate di piccolo e medio calibro ma anche cannoni e armamento pesante, furono prodotte dalla Fabricaciones Militares (azienda controllata dall'esercito) senza numero di serie e senza lo stemma dell'Argentina. 
Il primo carico composto da cinque navi merci doveva giungere Panama secondo i documenti firmati dal presidente Menem, Domingo Cavallo (ministro dell'Economia) ed invece furono scaricate in Croazia; mentre il secondo carico doveva arrivare in Venezuela ed invece arrivò in Ecuador.
La seconda spedizione fu però scoperta da alcuni giornalisti del quaotidiano El Clarin che portarono alla luce i fatti da cui poi nacque l'inchiesta giudiziaria.

Poco dopo l'inizio delle indagini da parte della magistratura i primi di novembre del 1995 l'impianto di proiduzione di armamenti della Fabricaciones Militares a Río Tercero esplose uccidendo sette persone e trecento feriti. 
L'esplosione distrusse casualmente anche tutti gli archivi cartacei ed informatici della società. 
Carlos Menem, che giunse il giorno dopo sul luogo a Río Tercero, dichiarò ai media che l'esplosione fu solo una tragica fatalità. 

A distanza di sei anni dall'apertura dell'inchiesta il giudice ottenne gli arresti di Menem e di altri imputati che però dopo alcuni mesi ottennero gli arresti domiciliari; inoltre nel 2003 si riuscì ad istruire una perizia tecnica che afferma come la fabbrica di armi fu rasa al suolo da cariche di esplosivo collocate all'interno della struttura stessa fabbrica furono invece programmate e coordinate da degli esperti.

Il pubblico ministero che ha condotto le indagini e richieste le condanne al tribunale per Menem e gli altri diciotto indagati ha già fatto istanza di appello contro la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale di Buenos Aires.

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