Il governo di Evo Morales ha deciso un aumento salariale del 5% per gli operai boliviani.
L'aumento del salario minimo non è però sufficiente secondo l'organizzazione sindacale Central Obrera Boliviana (Cob) per migliorare le condizioni degli operai, così per questo motivo ha deciso di esternare il proprio dissenso con presidi e manifestazioni.
La protesta del Cob non è stata seguita dagli altri sindacati come quello dei cocaleros o la Confederacion de Campesinos ed il sindacato degli autisti.
Il governo Morales sta cercando di riaprire il dialogo con il Cob ma sembra che da parte del sindacato ci sia una netta chiusura. L'intransigenza del sindacato è testimoniata dalle parole del dirigente Apazada Prudencio che ha affermato: "La proposta del governo di un aumento salariale del cinque percento non l'accettiamo. Chiediamo al governo del compagno Evo approvi la proposta di legge avanzata dalla Central Obrera già due anni fa. La nostra è una protesta per sostenere i diritti dei lavoratori. Noi non siamo contro nessuno. Come dimostrato nel corso degli anni abbiamo sempre appoggiato le iniziative per costruire una nuova Bolivia, una nuova economia e una nuova società".
Il Sindacato non protesta perché ritiene troppo basso l'aumento salariale, lo stipendio mensile minimo di un operaio in Bolivia è di poco meno di 100 dollari Usa, ma per attirare l'attenzione sul sempre minore potere d'acquisto dei salari che non assicurano una vita dignitosa alle famiglie operaie.
Nessun commento:
Posta un commento