Lugo, Presidente del Paraguay, il 26 aprile 2010 ha deciso di promulgare lo stato d'emergenza nelle province del nord (Alto Paraguay, San Pedro, Presidente Hayes, Conception e Amabay) per cercare di contrastare le operazioni dei guerriglieri dell'Epp.
Lo stato d'emergenza vieta alla popolazione di organizzare manifestazioni e riunioni pubbliche.
Lugo ha scelto di promulgare lo stato di emergenza per cercare di contrastare i sempre più numerosi sequestri di persona ed omicidi di agenti di polizia che Epp ormai da alcuni anni perpetra. Uno degli ultimi attacchi dell'Epp ha ucciso un poliziotto di una pattuglia e si è avuto una settimana prima dell'entrata in vigore dello stato d'emergenza
Il fine dello stato di emergenza è solo quello di mantenere la sicurezza nel paese e cercare di stroncare la rete di persone che appoggia l'Epp. Un clamoroso caso riguarda Alejandro Ramos, uno dei leader dell'Epp, ceh fu arrestato nell'agosto del 2009 e che manteneva contatti telefonici ed incontri con persone importanti nella politica nazionale, come il vice ministro degli affari politici del ministero dell'Interno, Evio Segovia.
La scelta del Presidente paraguaiano di firmare lo stato d'emergenza alla popolazione non è piaciuta a causa dell'assiduo uso che ne faceva il longevo dittatore Alfredo Stroessner. Il malumore dei paraguaiani è stato espresso dei maggiori sindacati e partiti di sinistra che hanno criticato apertamente la scelta di Lugo affermando: "Proclamando lo stato d'eccezione Lugo dimostra quanto il suo governo non sia in grado di fare. Ricorre a questo metodo perché non può risolvere le cose mantenendo lo stato di diritto. Non serve cambiare il nome alle cose. L'applicazione dell'articolo 288 della Costituzione evoca inevitabilmente il vecchio e odioso Estado de Sitio che la dittatura ha applicato arbitrariamente nel corso dei suoi 35 anni, per perseguitare , incarcerare, torturare e assassinare migliaia di cittadini paraguayani."
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