La direzione del Movimento ambientalista di Olancho (MAO), regione occidentale del Honduras, ha dato notizia che un loro portavoce e consigliere comunale del comune di Guata, Adalberto Figueroa, è stato assassinato l'otto di maggio 2010.
L'attivista è stato ucciso da un gruppo di uomini che avevano il volto coperto che gli hanno sparato numerosi colpi di arma da fuoco; Figueroa era uscito insieme al figlio per andare a raccogliere della legna poco distante dalla sua abitazione.
Figueroa è il nono ambientalista che viene ucciso dal golpe del 28 giugno 2009, cioè da quando lo sfruttamento delle foreste del paese si è impennato vertiginosamente. Il movimento ambientalista denuncia che le istituzioni e le autorità che dovrebbero indagare su questi omicidi non fanno partire le indagini.
Secondo il MAO i responsabili della morte di Figueroa sono i potenti imprenditori del legname contro i quali il loro portavoce si era schierato denunciando l'assurdo e dannoso sfruttamento delle risorse naturali. Alcuni giorni prima dell'agguato in cui è morto, Figueroa aveva esortato con fermezza l'Istituto Nazionale di Conservazione e Sviluppo Forestale (ICF) affinché impedisse il taglio degli alberi nella regione dove abitava. Contemporaneamente stava cercando di far dichiarare "Area Protetta" la foresta che copre il suo comune.
"Queste sue azioni hanno sicuramente fatto andare su tutte le furie i tagliatori di legna, che di fronte alla minaccia diretta ai loro interessi hanno pagato dei sicari per farlo fuori" affermano gli attivisti del MAO.
È un dato di fatto che da dopo il golpe del 28 giugno 2009 il potere economico e quello politico si siano fusi insieme, così gli imprenditori, in questo caso quelli del legname, possono contare su influenti amici nelle istituzioni pubbliche, vedi ICF, per aver tutelati i propri interessi.
Anche la ripresa del disboscamento selvaggio del Honduras è nipote del golpe del 2009 e figlio del governo "democraticamente" di Porfirio Lobo che si è insediato all'inizio del 2010.
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