Le indagini della Fiscalia colombiana riguardo ai casi dei falsos positivos vengono minate dalle manovre dilatorie degli avvocati difensori.
Gli avvocati dei militari accusati stanno cercando di prolungare i tempi delle indagini con manovre ostruzionistiche come la richiesta di perizie, autopsie ed ulteriori interrogatori di testimoni e di periti.
L'ultimo caso in ordine di tempo riguarda diciassette militari scarcerati per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva; la legge colombiana fissa in 90 la carcerazione preventiva giorni mentre gli imputati ne hanno trascorsi 210.
Il giudice di Soacha ha rilasciato a metà gennaio 2010 i militari anche se le prove contro di loro sono schiaccianti; si parla addirittura di alcuni militari che avrebbero testimoniato contro i propri commilitoni. Questi militari devono rispondere di omicidio aggravato, sparizione forzata e associazione a delinquere aggravata nei riguardi di Jader Andres Palacio, Diego Tamayo e Victor Fernando Gomez. I Tre giovani furono contattati da un intermediario, al soldo dei militari, che gli proponeva un posto di lavoro in un'azienda agricola lontano dal loro villaggio. Una volta accettato il lavoro sono stati sequestrati, uccisi a sangue freddo, vestiti come guerriglieri, trasportati nel Norte de Santander ed infine spacciati come guerriglieri morti durante uno scontro a fuoco.
Anche il maggiore Henry Mauricio Blanco, che era al comando dei diciassette militari scarcerati, è stato liberato, a fine dicembre 2009, grazie alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva.
La situazione della Fiscalia colombiana che indaga sui casi di falsos positivos, per adesso ne sono stati accertati circa mille e trecento, non è rosea a causa dell'esiguo numero di personale impegnato su questo fronte. Oltre a tutte le difficoltà che gli investigatori incontrano quotidianamente sembra che qualcosa si stia muovendo dato che l'ex ambasciatore colombiano a Roma, Camillo Osorio, è stato rimosso dalla guida della Fiscalia.
Osorio è l'artefice di una serie di operazioni e riorganizzazioni interne che hanno avuto il "merito" di allungare ed alcune volte di bloccare le indagini sui falsos positivos facendo il gioco degli avvocati difensori.
Gli avvocati dei militari accusati stanno cercando di prolungare i tempi delle indagini con manovre ostruzionistiche come la richiesta di perizie, autopsie ed ulteriori interrogatori di testimoni e di periti.
L'ultimo caso in ordine di tempo riguarda diciassette militari scarcerati per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva; la legge colombiana fissa in 90 la carcerazione preventiva giorni mentre gli imputati ne hanno trascorsi 210.
Il giudice di Soacha ha rilasciato a metà gennaio 2010 i militari anche se le prove contro di loro sono schiaccianti; si parla addirittura di alcuni militari che avrebbero testimoniato contro i propri commilitoni. Questi militari devono rispondere di omicidio aggravato, sparizione forzata e associazione a delinquere aggravata nei riguardi di Jader Andres Palacio, Diego Tamayo e Victor Fernando Gomez. I Tre giovani furono contattati da un intermediario, al soldo dei militari, che gli proponeva un posto di lavoro in un'azienda agricola lontano dal loro villaggio. Una volta accettato il lavoro sono stati sequestrati, uccisi a sangue freddo, vestiti come guerriglieri, trasportati nel Norte de Santander ed infine spacciati come guerriglieri morti durante uno scontro a fuoco.
Anche il maggiore Henry Mauricio Blanco, che era al comando dei diciassette militari scarcerati, è stato liberato, a fine dicembre 2009, grazie alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva.
La situazione della Fiscalia colombiana che indaga sui casi di falsos positivos, per adesso ne sono stati accertati circa mille e trecento, non è rosea a causa dell'esiguo numero di personale impegnato su questo fronte. Oltre a tutte le difficoltà che gli investigatori incontrano quotidianamente sembra che qualcosa si stia muovendo dato che l'ex ambasciatore colombiano a Roma, Camillo Osorio, è stato rimosso dalla guida della Fiscalia.
Osorio è l'artefice di una serie di operazioni e riorganizzazioni interne che hanno avuto il "merito" di allungare ed alcune volte di bloccare le indagini sui falsos positivos facendo il gioco degli avvocati difensori.
2 commenti:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Grazie a te che segui il blog.
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