La situazione politica in Paraguay è complessa, instabile ed in continua evoluzione.
Da una parte vi è il Presidente Lugo che è riuscito ad interrompere il dominio elettorale del Partido Colorado che è rimasto alla guida del paese per 60 anni, compresa la dittatura di Alfredo Stroessner dall'agosto 1954 al febbraio 1989, mentre dall'altra parte vi sono: lo sconfitto Partido Colorado, l'ex generale Lino Oviedo esponente del partito di destra UNACE ed il vicepresidente Federico Franco che guida il Partido Liberal Radical Auténtico.
Lo scontro tra i due schieramenti e le relative voci di golpe in Paraguay nascono dalle scelte del Presidente Lugo che sta cercando di riformare lo Stato a favore della popolazione più povera.
Lugo vuole modernizzare e migliorare lo stato sociale attraverso una riforma costituzionale, sta cercando di rendere gratuite l'assistenza sanitaria e l'educazione, sta portando avanti la Riforma Agraria ed infine sta cercando di sottrarsi all'influenza politico-economica degli USA grazie anche adesione all'Alba (Alternativa Bolivariana per le Americhe).
A causa dell'avanzamento di queste riforme la società più conservatrice (grandi proprietari terrieri ed imprenditori, politici corrotti, trafficanti di droga) sta cercando di riprendere il controllo della vita politica del paese con alcuni manovre che cercano di destabilizzare il governo.
Queste forze economico-politiche che osteggiano il programma del governo paraguaiano sono guidate dal vicepresidente Federico Franco che già alcune volte ha attaccato il presidente Lugo apostrofandolo come "traditore della Patria" e si è detto disponibile "ad assumere la presidenza del paese" quando Lugo sarà sottoposto a impeachment.
Esiste un altro fattore che contribuisce all'instabilità interna del Paraguay ed è l'allontanamento del paese latino americano dalla sfera di influenza statunitense. Oltre alla già citata adesione del Paraguay al ALBA vi si deve aggiungere anche il secco rifiuto del ministro degli Esteri, Héctor Lacognata, all'offerta USA di inviare circa 600 militari e 2,5 milioni di dollari per la costruzione di infrastrutture ed l'assistenza sanitaria delle comunità più isolate nell'ambito del progetto Nuevos Horizontes 2010.
I ministro Lacognata in una dichiarazione ha affermato:"Non possono venire medici civili a realizzare gli interventi? Non possono venire civili a costruire le scuole? Quello che vogliono fare gli Stati Uniti nel nostro paese non è una politica sociale, nel migliore dei casi è carità".
Forse le voci di un golpe in Paraguay non sono del tutto fondate ma devono far riflettere le analogie con l'Honduras che ha subito un colpo di stato il 28 giugno 2009. I presidenti che avviano riforme strutturali a favore della popolazione più povera, l'allontanamento dall'influenza USA, l'adesione al ALBA e le frizioni all'interno della coalizione di governo hanno posto le basi per il golpe in Honduras; speriamo non accada anche in Paraguay.
Da una parte vi è il Presidente Lugo che è riuscito ad interrompere il dominio elettorale del Partido Colorado che è rimasto alla guida del paese per 60 anni, compresa la dittatura di Alfredo Stroessner dall'agosto 1954 al febbraio 1989, mentre dall'altra parte vi sono: lo sconfitto Partido Colorado, l'ex generale Lino Oviedo esponente del partito di destra UNACE ed il vicepresidente Federico Franco che guida il Partido Liberal Radical Auténtico.
Lo scontro tra i due schieramenti e le relative voci di golpe in Paraguay nascono dalle scelte del Presidente Lugo che sta cercando di riformare lo Stato a favore della popolazione più povera.
Lugo vuole modernizzare e migliorare lo stato sociale attraverso una riforma costituzionale, sta cercando di rendere gratuite l'assistenza sanitaria e l'educazione, sta portando avanti la Riforma Agraria ed infine sta cercando di sottrarsi all'influenza politico-economica degli USA grazie anche adesione all'Alba (Alternativa Bolivariana per le Americhe).
A causa dell'avanzamento di queste riforme la società più conservatrice (grandi proprietari terrieri ed imprenditori, politici corrotti, trafficanti di droga) sta cercando di riprendere il controllo della vita politica del paese con alcuni manovre che cercano di destabilizzare il governo.
Queste forze economico-politiche che osteggiano il programma del governo paraguaiano sono guidate dal vicepresidente Federico Franco che già alcune volte ha attaccato il presidente Lugo apostrofandolo come "traditore della Patria" e si è detto disponibile "ad assumere la presidenza del paese" quando Lugo sarà sottoposto a impeachment.
Esiste un altro fattore che contribuisce all'instabilità interna del Paraguay ed è l'allontanamento del paese latino americano dalla sfera di influenza statunitense. Oltre alla già citata adesione del Paraguay al ALBA vi si deve aggiungere anche il secco rifiuto del ministro degli Esteri, Héctor Lacognata, all'offerta USA di inviare circa 600 militari e 2,5 milioni di dollari per la costruzione di infrastrutture ed l'assistenza sanitaria delle comunità più isolate nell'ambito del progetto Nuevos Horizontes 2010.
I ministro Lacognata in una dichiarazione ha affermato:"Non possono venire medici civili a realizzare gli interventi? Non possono venire civili a costruire le scuole? Quello che vogliono fare gli Stati Uniti nel nostro paese non è una politica sociale, nel migliore dei casi è carità".
Forse le voci di un golpe in Paraguay non sono del tutto fondate ma devono far riflettere le analogie con l'Honduras che ha subito un colpo di stato il 28 giugno 2009. I presidenti che avviano riforme strutturali a favore della popolazione più povera, l'allontanamento dall'influenza USA, l'adesione al ALBA e le frizioni all'interno della coalizione di governo hanno posto le basi per il golpe in Honduras; speriamo non accada anche in Paraguay.
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