Con l'incontro tra i governi di Argentina e Cile ed i vertici della Barrick Gold dei primi di maggio del 2009 sembra che lo scempio ecologico e umano della miniera Pascua Lama sia alle porte.
La miniera si estenderà tra il Cile e l'Argentina ed è dal 1997 che la multinazionale canadese, Barrick Gold, ha avviato gli studi e le esplorazioni per controllare e capire quanto oro, argento ed altri preziosi minerali sono celati sotto le rocce e sotto i ghiacciai millenari Toro I, Toro II ed Esperanca.
La “presidenta” argentina Cristina Kirchner e la Barrick Gold hanno anche raggiunto un accordo economico che prevede l'esenzione del pagamento delle tasse oltre ad una serie di ribassi d'imposta e facilitazioni doganali, se solo la multinazionale estrarrà il metallo dal suo territorio, invece che da quello cileno.
Aaron Regent, rappresentante della multinazionale agli incontro con il governo cileno e argentino, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Questo progetto, nell'ambito del Trattato di integrazione mineraria argentino-cileno getta le fondamenta per lo sviluppo minerario nella zona di frontiera. Si costruirà Pascua Lama, uno dei principali progetti auriferi del mondo, sostenibile dal punto di vista ambientale e che genererà sostanziali benefici per lo sviluppo della regione. Si calcolano circa tremila milioni di dollari di investimenti, 5.500 posti di lavoro per la costruzione della miniera a cielo aperto, e 1600 per la produzione."
La notizia dell'accordo tra i governi e l'azienda canadese che dà il via libera all'inizio dei lavori, si parla di settembre, ha scatenato le proteste della popolazione che vive a valle dei ghiacciai, del Comitato No Pascua Lama ma anche dei politici. Un deputato molto agguerrito è Miguel Bonasso che è stato il promotore della Legge per la salvaguardia dei ghiacciai argentini (che fu approvata all'unanimità e con un lunghissimo applauso in parlamento), che ha commentato che la sua Legge sarà carta straccia e che "L'accordo con la Barrick Gold è corruzione del più alto livello. [...] Per poter sviluppare il progetto in questa zona era necessario poter contare su una legge che concedesse facoltà speciali alle aziende, sopra ogni altra legge nazionale. Per questo, la Barrick Gold redasse un testo legale che venne approvato nel '97 sia da Carlos Menem (presidente argentino) che da Eduardo Frei (il suo omologo cileno)".
La miniera a cielo aperto si pone a più di cinquemila metri di altitudine sulla cordigliera andina, tra Cile e Argentina, su cui si estendono i ghiacciai millenari Toro I, Toro II ed Esperanza. Da venti anni a questa parte, cioè con l'inizio delle esplorazioni, la Barrik Gold ha costruito delle strade sui ghiacciai, sulle quali il peso dei macchinari ha provocato lo spostamento di masse di ghiaccio che – secondo la Direzione Generale delle Acque del Cile – hanno diminuito il volume della loro massa tra il 56% e il 70%.
Questi tre ghiacciai millenari, insieme ai molti altri della regione, sono fondamentali per la vita nelle aride valli sottostanti e permettono alle comunità che popolano queste aree di svolgere la loro attività agricola (unica risorsa di sostentamento).
La multinazionale ha comunicato che presenterà alla Commissione Medio Ambiente cilena un piano (Piano per la gestione dei Ghiacciai), che prevede lo spostamento di circa 25 ettari di ghiacciai a due chilometri di distanza dalla zona dove sorgerà la miniera, utilizzando bulldozer ed esplosivi. Oltre a questa geniale proposta si aggiunge poi la stima sul consumo di acqua, circa 370 lt/s, da parte dei futuri impianti di estrazione, in una regione per l'appunto già caratterizzata dalla scarsità d'acqua. Infine l'ecosistema e le falde acquifere dell'area sarebbero distrutte grazie alla tecnica della lisciviazione che estrae l’oro e dall’argento da materiali inerti usando getti di acqua sparati sulle rocce, in cui è stato disciolto cianuro e arsenico.
L'area violentata dalla Barrick Gold fa parte del territorio ancestrale dei Diaguita, popolo di circa 80mila persone che vivono solo di agricoltura, come gli altri cileni ed argentini che vivono nelle valli sottostanti ai tre ghiacciai. L'apertura della miniera distruggerà tutto e si profila un disastro umanitario ed ambientale incalcolabile.
http://www.noapascualama.org/
La miniera si estenderà tra il Cile e l'Argentina ed è dal 1997 che la multinazionale canadese, Barrick Gold, ha avviato gli studi e le esplorazioni per controllare e capire quanto oro, argento ed altri preziosi minerali sono celati sotto le rocce e sotto i ghiacciai millenari Toro I, Toro II ed Esperanca.
La “presidenta” argentina Cristina Kirchner e la Barrick Gold hanno anche raggiunto un accordo economico che prevede l'esenzione del pagamento delle tasse oltre ad una serie di ribassi d'imposta e facilitazioni doganali, se solo la multinazionale estrarrà il metallo dal suo territorio, invece che da quello cileno.
Aaron Regent, rappresentante della multinazionale agli incontro con il governo cileno e argentino, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Questo progetto, nell'ambito del Trattato di integrazione mineraria argentino-cileno getta le fondamenta per lo sviluppo minerario nella zona di frontiera. Si costruirà Pascua Lama, uno dei principali progetti auriferi del mondo, sostenibile dal punto di vista ambientale e che genererà sostanziali benefici per lo sviluppo della regione. Si calcolano circa tremila milioni di dollari di investimenti, 5.500 posti di lavoro per la costruzione della miniera a cielo aperto, e 1600 per la produzione."
La notizia dell'accordo tra i governi e l'azienda canadese che dà il via libera all'inizio dei lavori, si parla di settembre, ha scatenato le proteste della popolazione che vive a valle dei ghiacciai, del Comitato No Pascua Lama ma anche dei politici. Un deputato molto agguerrito è Miguel Bonasso che è stato il promotore della Legge per la salvaguardia dei ghiacciai argentini (che fu approvata all'unanimità e con un lunghissimo applauso in parlamento), che ha commentato che la sua Legge sarà carta straccia e che "L'accordo con la Barrick Gold è corruzione del più alto livello. [...] Per poter sviluppare il progetto in questa zona era necessario poter contare su una legge che concedesse facoltà speciali alle aziende, sopra ogni altra legge nazionale. Per questo, la Barrick Gold redasse un testo legale che venne approvato nel '97 sia da Carlos Menem (presidente argentino) che da Eduardo Frei (il suo omologo cileno)".
La miniera a cielo aperto si pone a più di cinquemila metri di altitudine sulla cordigliera andina, tra Cile e Argentina, su cui si estendono i ghiacciai millenari Toro I, Toro II ed Esperanza. Da venti anni a questa parte, cioè con l'inizio delle esplorazioni, la Barrik Gold ha costruito delle strade sui ghiacciai, sulle quali il peso dei macchinari ha provocato lo spostamento di masse di ghiaccio che – secondo la Direzione Generale delle Acque del Cile – hanno diminuito il volume della loro massa tra il 56% e il 70%.
Questi tre ghiacciai millenari, insieme ai molti altri della regione, sono fondamentali per la vita nelle aride valli sottostanti e permettono alle comunità che popolano queste aree di svolgere la loro attività agricola (unica risorsa di sostentamento).
La multinazionale ha comunicato che presenterà alla Commissione Medio Ambiente cilena un piano (Piano per la gestione dei Ghiacciai), che prevede lo spostamento di circa 25 ettari di ghiacciai a due chilometri di distanza dalla zona dove sorgerà la miniera, utilizzando bulldozer ed esplosivi. Oltre a questa geniale proposta si aggiunge poi la stima sul consumo di acqua, circa 370 lt/s, da parte dei futuri impianti di estrazione, in una regione per l'appunto già caratterizzata dalla scarsità d'acqua. Infine l'ecosistema e le falde acquifere dell'area sarebbero distrutte grazie alla tecnica della lisciviazione che estrae l’oro e dall’argento da materiali inerti usando getti di acqua sparati sulle rocce, in cui è stato disciolto cianuro e arsenico.
L'area violentata dalla Barrick Gold fa parte del territorio ancestrale dei Diaguita, popolo di circa 80mila persone che vivono solo di agricoltura, come gli altri cileni ed argentini che vivono nelle valli sottostanti ai tre ghiacciai. L'apertura della miniera distruggerà tutto e si profila un disastro umanitario ed ambientale incalcolabile.
http://www.noapascualama.org/
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