Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre 2008 in Perù sono state diffuse le intercettazioni, audio e video, dove l'intero governo, compreso il primo ministro Jorge Del Castillo, insieme ai dirigenti della compagnia statale Perù Petro contrattavano con la compagnia petrolifera norvegese Discover Petroleum i diritti di esplorazione e estrazione del greggio in cambio di laute tangenti .
La vicenda è venuta alla ribalta grazie all'ex ministro degli interni Fernando Rospigliosi ed ha costretto il presidente Alan García ad effettuare qualche epurazione, che si è rivelata insufficiente e così l'unica soluzione è stata quella delle dimissioni in blocco del governo Del Castillo.
L'ex primo ministro Del Castillo è il braccio destro del presidente García, e da sempre entrambi seguono la linea iperliberista e delle privatizzazioni. I loro governi e/o legislature sono sempre state caratterizzate da nomine di ministri vicini o addirittura collaboratori del Fondo Monetario Internazionale o della Banca Mondiale.
Le ombre dello scandalo aleggiano anche sul Presidente, oltre che per lo stretto legame con il premier implicato direttamente dalle intercettazioni, anche per il proprio passato che lo ha visto costretto alla fuga dal Perù nel 1990 per non essere incarcerato e processato per corruzione e poi rientrato in Perù dopo undici anni di esilio grazie ad una legge del Parlamento che ha invalidato i processi pendenti per gli ex-presidenti.
Il 12 ottobre Alan García ha nominato Yehude Simon nuovo primo ministro; Simon fu eletto parlamentare negli anni Ottanta per il partito Izquierda Unida, con Fujimori a capo del paese fu condannato a otto anni di carcere per essere sospetto terrorista oltre che sospettato di appartenere al Movimiento Revolucionario Túpac Amaru. La sua nomina a primo ministro è ancora tutta da decifrare, non si capisce se è una manovra del presidente García per far sopire lo scandalo delle tangenti o se rappresenta un cambio deciso nella politica peruviana.
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