Il governo Morales nel maggio del 2008 ha annunciato che l'azienda boliviana Entel (ente nazionale boliviano di telecomunicazioni) ritornerà ad essere controllata completamente dallo stato. L'Entel fu privatizzata negli anni '90 dall'allora presidente Sanchez de Lozada che inaugurò un periodo di svendite delle aziende dello Stato a prezzi irrisori.
Il 50% dell'ente nazionale boliviano di telecomunicazioni fu acquistato da Telecom Italia ad un prezzo relativamente basso; in questi anni sotto il controllo della compagnia italiana gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi sono diminuiti sempre più, anche grazie al regime di monopolio in cui opera.
Il governo boliviano per riacquisire il controllo del pacchetto azionario detenuto da Telecom ha fissato il prezzo a 100 milioni di dollari che è praticamente la cifra che la società italiana deve all'erario di La Paz per le tasse arretrate non versate e per le varie evasioni di imposte.
A Telecom questa manovra e la relativa cifra del governo Morales non sono piaciute e si è rivolta al CIADI (Il Centro Internazionale di Risoluzione delle Dispute sugli Investimenti, interno alla Banca Mondiale e molto poco imparziale) per cercare di spuntare un risarcimento più ricco.
Il CIADI è uno strumento usato dalle multinazionali per sottomettere gli Stati che cercano di attuare riforme a favore degli interessi nazionali rispetto a quelli privati. Esempi di palese parzialità del CIADI si ritrovano nelle dispute tra Guatemala, che provò a proteggere le terre indigene, ed una compagnia mineraria nord americana, oppure quando la Bolivia per garantire l'acqua potabile ai suoi cittadini si scontrò contro la Bechtel.
In questa vicenda c'è un particolare da tenere in considerazione: la Bolivia, insieme ad altri paesi, si è ritirata dall'organo internazionale per la mancanza di neutralità che regna nell'operato del CIADI, quindi non riconosce, giustamente, a questo tribunale nessuna giurisdizione.
Telecom ha chiesto che la Bolivia versi nelle proprie casse una cifra non inferiore a 500 milioni di dollari a titolo di compensazione, ed ha anche richiesto al CIADI di bloccare alcuni conti della compagnia telefonica boliviana, per avere un'ulteriore garanzia nel caso vinca la causa.
Il governo di La Paz ha annunciato che si opporrà con tutte le forze a questa inusuale decisione, e inoltre cercherà di far abolire il CIADI, che secondo molti movimenti popolari e ONG è solo uno strumento di controllo e garanzia che le multinazionali hanno verso i paesi più poveri.
La decisione di bloccare i conti dell'Entel è una chiara violazione della sovranità nazionale della Bolivia, perché il tribunale della Banca Mondiale si è arrogato il diritto di intromettersi in una controversia tra uno Stato ed una compagnia privata; chissà come reagirebbe un governo europeo o il governo statunitense se si trovasse al posto della Bolivia?
Il 50% dell'ente nazionale boliviano di telecomunicazioni fu acquistato da Telecom Italia ad un prezzo relativamente basso; in questi anni sotto il controllo della compagnia italiana gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi sono diminuiti sempre più, anche grazie al regime di monopolio in cui opera.
Il governo boliviano per riacquisire il controllo del pacchetto azionario detenuto da Telecom ha fissato il prezzo a 100 milioni di dollari che è praticamente la cifra che la società italiana deve all'erario di La Paz per le tasse arretrate non versate e per le varie evasioni di imposte.
A Telecom questa manovra e la relativa cifra del governo Morales non sono piaciute e si è rivolta al CIADI (Il Centro Internazionale di Risoluzione delle Dispute sugli Investimenti, interno alla Banca Mondiale e molto poco imparziale) per cercare di spuntare un risarcimento più ricco.
Il CIADI è uno strumento usato dalle multinazionali per sottomettere gli Stati che cercano di attuare riforme a favore degli interessi nazionali rispetto a quelli privati. Esempi di palese parzialità del CIADI si ritrovano nelle dispute tra Guatemala, che provò a proteggere le terre indigene, ed una compagnia mineraria nord americana, oppure quando la Bolivia per garantire l'acqua potabile ai suoi cittadini si scontrò contro la Bechtel.
In questa vicenda c'è un particolare da tenere in considerazione: la Bolivia, insieme ad altri paesi, si è ritirata dall'organo internazionale per la mancanza di neutralità che regna nell'operato del CIADI, quindi non riconosce, giustamente, a questo tribunale nessuna giurisdizione.
Telecom ha chiesto che la Bolivia versi nelle proprie casse una cifra non inferiore a 500 milioni di dollari a titolo di compensazione, ed ha anche richiesto al CIADI di bloccare alcuni conti della compagnia telefonica boliviana, per avere un'ulteriore garanzia nel caso vinca la causa.
Il governo di La Paz ha annunciato che si opporrà con tutte le forze a questa inusuale decisione, e inoltre cercherà di far abolire il CIADI, che secondo molti movimenti popolari e ONG è solo uno strumento di controllo e garanzia che le multinazionali hanno verso i paesi più poveri.
La decisione di bloccare i conti dell'Entel è una chiara violazione della sovranità nazionale della Bolivia, perché il tribunale della Banca Mondiale si è arrogato il diritto di intromettersi in una controversia tra uno Stato ed una compagnia privata; chissà come reagirebbe un governo europeo o il governo statunitense se si trovasse al posto della Bolivia?
Nessun commento:
Posta un commento