Chavez nell'ultima parte del 2007 dopo aver avuto incontri con Sarkozy e Mahammud Ahmadinejad e incontrato i paesi produttori di petrolio al meeting di Riad è stato ricevuto dal primo ministro portoghese Josè Socrates. La visita ufficialmente verteva sulla sicurezza del Venezuela e della relativa posizione dei 500.000 cittadini portoghesi residenti nel paese, ma indiscrezioni parlano di colloqui per la firma di trattati di cooperazione economica. La cooperazione dovrebbe essere incentrata sul settore energetico. PDVSA (compagnia petrolifera venezuelana) e GALP (compagnia petrolifera portoghese) avrebbero trovato l'accordo per l'esportazione in Portogallo di gas naturale; in cambio il Venezuela acquisirà tecnologie e competenze per l'estrazione di petrolio e gas naturale nella Faja dell'Orinoco.
La firma di questo protocollo di cooperazione è stato sostenuto e voluta dal presidente portoghese Mario Soares, sostenitore di Chavez da sempre, che ha dichiarato "Mi sono limitato a aprire le porte. Ho solo presentato il presidente Hugo Chavez al consigliere delegato della Galp e poi tutto il resto è stata una naturale conseguenza delle ottime premesse e della stima tra le parti".
La visita di Chavez in Portogallo è stata mal vista dagli USA e dalla Spagna; quest'ultima ha dichiarato attraverso il proprio ambasciatore a Lisbona che "è solo una riunione fra due Stati che non avrà nessun effetto sui rapporti fra Portogallo e Spagna".
Fa pensare, e molto, che due terzi stati estranei all'incontro si siano scomodati ad emettere comunicati ufficiali per commentarlo: denota un marcato disappunto.
Il disappunto nasce dal fatto che Chavez non è più o meglio non è isolato, come gli USA o la Spagna pensavano, grazie ai rapporti diplomatici e commerciali che è riuscito a tessere in questi ultimi anni con paesi come Bolivia, Siria, Iran, Libia, Cina per non considerare la grande spinta all'integrazione nel continente Latino Americano.
Il successo di consenso della politica estera venezuelana nasce dall'essere riuscito ad avere rapporti diplomatici paritari di paesi che USA e loro alleati considerano appartenere al famigerato asse del male, tanto da arrivare a rappresentare le loro posizioni divenute comuni.
La firma di questo protocollo di cooperazione è stato sostenuto e voluta dal presidente portoghese Mario Soares, sostenitore di Chavez da sempre, che ha dichiarato "Mi sono limitato a aprire le porte. Ho solo presentato il presidente Hugo Chavez al consigliere delegato della Galp e poi tutto il resto è stata una naturale conseguenza delle ottime premesse e della stima tra le parti".
La visita di Chavez in Portogallo è stata mal vista dagli USA e dalla Spagna; quest'ultima ha dichiarato attraverso il proprio ambasciatore a Lisbona che "è solo una riunione fra due Stati che non avrà nessun effetto sui rapporti fra Portogallo e Spagna".
Fa pensare, e molto, che due terzi stati estranei all'incontro si siano scomodati ad emettere comunicati ufficiali per commentarlo: denota un marcato disappunto.
Il disappunto nasce dal fatto che Chavez non è più o meglio non è isolato, come gli USA o la Spagna pensavano, grazie ai rapporti diplomatici e commerciali che è riuscito a tessere in questi ultimi anni con paesi come Bolivia, Siria, Iran, Libia, Cina per non considerare la grande spinta all'integrazione nel continente Latino Americano.
Il successo di consenso della politica estera venezuelana nasce dall'essere riuscito ad avere rapporti diplomatici paritari di paesi che USA e loro alleati considerano appartenere al famigerato asse del male, tanto da arrivare a rappresentare le loro posizioni divenute comuni.
2 commenti:
quello che stavo cercando, grazie
molto intiresno, grazie
Posta un commento