Nel 2007 Cuba ha ottenuto, per il secondo anno, il tasso di mortalità infantile di 5.3 per ogni mille nati vivi.
Per comprendere meglio il dato cubano è necessario attingere dalle statistiche che il rapporto UNICEF riporta. Il tasso medio mondiale è di 52 per mille, in America Latina del 26, in Canada il 5.3, in Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Giappone il 3 e negli USA il 6 ma se si considera il tasso di mortalità infantile per gruppo etnico ci si accorge che nella popolazione nera ed ispanica la percentuale raggiunge il 15 per mille, il quale indica una grande diseguaglianza tra etnie ma anche tra classi sociali.
Questa disuguaglianza a Cuba non è presente.
Altro dato importante è il numero di madri che durante e dopo il parto muoiono a causa di emorragie, embolismo del liquido amniotico (quando passa al flusso sanguigno) e disturbi della coagulazione. Oggi le statistiche contano 18 decessi per centomila parti. Ma fortunatamente a Cuba il numero dei decessi nelle madri è in costante diminuzione.
Il successo nella politica sanitaria Cubana è tangibile e migliora di anno in anno i propri dati basti pensare che negli anni '50 (prima della rivoluzione) morivano 60 bambini su mille e 190 madri su centomila.
Questi numeri sono i principali parametri del progresso di una nazione che però devono essere pubblicati e non censurate come sempre accade se di successi Cubani si tratta.
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