A fine ottobre 2014 sono stati arrestati tre membri del cartello Guerreros Unidos (Patricio Reyes, Jonathan Osorio e Agustín García Reyeshanno) i quali hanno confessato di aver preso in consegna dalla polizia di Iguala e Cocula il 26 settembre gli studenti di Ayotzinapa.
Secondo la loro confessione circa quindici studenti sarebbero arrivati dai narcos già morti, sembra strangolati, mentre gli altri sarebbero stati torturati per estorcere informazioni non precisate, uccisi e successivamente i loro corpi dati alle fiamme in una discarica di Cocula.
Il rogo è stato alimentato per oltre 15 ore da benzina, legna, gomme e plastica per cercare di nascondere ogni traccia.
Il procuratore generale della repubblica, Jesus Murillo Karam, durante una conferenza stampa ha affermato che i narcos "li hanno seppelliti con tutto ciò che avevano, li han bruciati con tutti i vestiti" e le ricerche sull'area ha portato alla scoperta di "frammenti umani”; il procuratore ha continuato raccontando che le uno dei narcos, soprannominato "Terco" (il testardo), avrebbe ordinato di raccogliere in alcuni sacchi i resti rimasti dal rogo di romperli e infine di gettarli nel fiume San Juan ed anche queste indicazioni sembra essere vere dato che alcuni sacchetti con altri resti umani sono stati ritrovati ed inviati in Austria per realizzare studi approfonditi.
Alcuni giorni dopo questi ultimi tre arresti i quali si sommano ai 36 poliziotti dei comuni di Iguala e Cocula affiliati ai narcos, ai 27 narcotrafficanti ed alcuni capi dei Guerreros Unidos (i fratelli Sidronio e Mario Casarrubias) si aggiungono il 4 novembre i fermi del sindaco di Iguala, José Luis Abarca, e di sua moglie María Pineda dopo una latitanza durata quaranta giorni; sono accusati di essere gli autori intellettuali dell'attacco agli studenti di Ayotzinapa e della scomparsa di 43 loro.
Secondo la ricostruzione del procuratore generale della repubblica la notte del massacro Abarca e sua moglie erano ospiti di una festa ad Iguala mentre la polizia assaliva, uccideva, rapiva ed infine consegnava gli studenti ai narcos. Sembra che il sindaco non volesse subire un nuovo affronto dopo che nel luglio 2013, gli studenti di Ayotzinapa accorsero ad un evento organizzato dalla signora Maria Pineda per protestare per gli omicidi degli attivisti della Unidad Popular, organizzazione nemica di Abarca. Organizzazione talmente nemica che il narco-sindaco, secondo alcune testimonianze, avrebbe ucciso a sangue freddo un loro esponente, Arturo Hernandez Cardona.
Sempre secondo la ricostruzione del procuratore la sparizione degli studenti di Ayotzinapa è stata ordinata via radio da José Luis Abarca il quale usava lo pseudonimo A-5 per comunicare/ordinare alla polizia polizia ed ai narcos dei Gurreros Unidos, legati a sua moglie Maria Pineda, quando iniziare l'operazione.
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