sabato 23 aprile 2011

Pinera e le promesse non mantenute

Sembrava che il conflitto tra il governo cileno ed il popolo Mapuche si fosse attenuato dopo le promesse del governo di abrogare la Ley Antiterrorista usata colpire gli indio che si rivendicano i propri diritti calpestati dallo stato cileno.
Il governo di Pinera, nell'ottobre del 2010, chiese di interrompere lo sciopero della fame a 34 prigionieri indio, che lo portavano avanti da 81 giorni in segno di protesta contro la Ley Antiterrorista, per poter iniziare il percorso per abrogare la legge promulgata da Pinochet. Oltre a questo il governo garantì ai 34 Mapuche che sarebbero stati giudicati da un tribunale ordinario secondo le leggi ordinarie. Invece il processo svoltosi nel marzo 2011 a carico dei trentaquattro Mapuche, arrestati perché occuparono terre che secondo la legge ancestrale sono da sempre appartenute alle loro comunità) ha dimostrato l'esatto contrario perché è stata utilizzata la famigerata Ley Antiterrorista. 

Gli imputati, grazie alla legge voluta da Pinochet, sono stati condannati per attentato contro l'autorità e furto dietro intimidazione. Giunta la sentenza Natividad Llanquileo, portavoce dei prigionieri, ha dichiarato che l'unica forma di protesta attuabile dai detenuti è il ritorno allo sciopero della fame e che "sfortunatamente, pare, che si tratterà di uno sciopero molto più lungo di quello appena finito prima di ottenere cose concrete".

Va ricordato che la legge ereditata dalla sanguinosa dittatura (permette l'uso di testimoni segreti, di carceri speciali e dove non sono garantiti i minimi diritti umani) non consente al 25% della popolazione cilena di avere un processo giusto in un tribunale imparziale che applichi la legge riservata all'altro 75% dei cittadini cileni.

2 commenti:

senzaverso ha detto...

Le promesse non le manterrà. E' un sistema di potere retto su politiche liberiste e dove gli affari delle potenti famiglie cilene vengono prima di ogni diritto di qualsiasi indios

Daniele F. ha detto...

Hai ragione le promesse non sono e non saranno mantenute, ma dobbiamo continuare a scrivere per far conoscere le condizioni dei Popoli Indio.