Il 12 luglio 2009 Yidis Medina avrebbe dovuto comparire in veste di testimone al processo contro l'ex-ambasciatore colombiano a Roma, Sabas Pretelt de la Vega, indagato come corruttore della stessa Medina che aveva accettato benefici economici e politici in cambio del suo voto, indispensabile, per poter rieleggere Uribe come presidente.
La sua testimonianza però non c'è stata perché il sabato prima dell'udienza le è stato recapitato a casa del cibo, mai ordinato, ed un biglietto in cui c'erano le condoglianze per la morte sua e della sua famiglia.
Dopo queste minacce non si è presentata ne alla Procuradoria ne alla Corte Suprema di Giustizia perché, come afferma il suo avvocato, "Se non si otterranno garanzie di sicurezza, Yidis Medina non si muoverà".
Sfortunatamente è proprio questo l'intento di coloro che hanno recapitato il messaggio a Medina.
La Corte Suprema di Giustizia si sta muovendo per proteggere la testimone e per cercare di scoprire la verità sulla rielezione di Uribe.
Senza questa mancata testimonianza l'accusa a Pretelt de la Vega perde un poco di peso, anche se contro di lui hanno già testimoniato due capi paramilitari, che affermano di aver patteggiato con lui la mancata estradizione negli USA in cambio del loro appoggio alla rielezione di Uribe nel 2006 ed la "donazione" alla campagna presidenziale di Uribe.
Sempre la Corte Suprema di Giustizia, l'unico organo istituzionale che sta lavorando secondo le indicazioni della Costituzione, ha condannato Teodolindo Avendaño e Iván Díaz Mateus, ex parlamentari, per aver accettato favori del governo Uribe in cambio del loro sì alla riforma per la rielezione dello stesso presidente. Avendaño deve scontare otto anni per arricchimento illecito e corruzione mentre Díaz Mateus sei anni per concussione.
Il primo ex-parlamentare si era sempre battuto contro un possibile nuovo mandato di Uribe ma al momento della votazione decisiva non si era presentato in aula; il secondo, invece, si era adoperato per corrompere ed avere il voto favorevole di Yidis Medina.
La sua testimonianza però non c'è stata perché il sabato prima dell'udienza le è stato recapitato a casa del cibo, mai ordinato, ed un biglietto in cui c'erano le condoglianze per la morte sua e della sua famiglia.
Dopo queste minacce non si è presentata ne alla Procuradoria ne alla Corte Suprema di Giustizia perché, come afferma il suo avvocato, "Se non si otterranno garanzie di sicurezza, Yidis Medina non si muoverà".
Sfortunatamente è proprio questo l'intento di coloro che hanno recapitato il messaggio a Medina.
La Corte Suprema di Giustizia si sta muovendo per proteggere la testimone e per cercare di scoprire la verità sulla rielezione di Uribe.
Senza questa mancata testimonianza l'accusa a Pretelt de la Vega perde un poco di peso, anche se contro di lui hanno già testimoniato due capi paramilitari, che affermano di aver patteggiato con lui la mancata estradizione negli USA in cambio del loro appoggio alla rielezione di Uribe nel 2006 ed la "donazione" alla campagna presidenziale di Uribe.
Sempre la Corte Suprema di Giustizia, l'unico organo istituzionale che sta lavorando secondo le indicazioni della Costituzione, ha condannato Teodolindo Avendaño e Iván Díaz Mateus, ex parlamentari, per aver accettato favori del governo Uribe in cambio del loro sì alla riforma per la rielezione dello stesso presidente. Avendaño deve scontare otto anni per arricchimento illecito e corruzione mentre Díaz Mateus sei anni per concussione.
Il primo ex-parlamentare si era sempre battuto contro un possibile nuovo mandato di Uribe ma al momento della votazione decisiva non si era presentato in aula; il secondo, invece, si era adoperato per corrompere ed avere il voto favorevole di Yidis Medina.
3 commenti:
quello che stavo cercando, grazie
imparato molto
Si, probabilmente lo e
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