In Messico nella prima metà di febbraio sono state uccisi circa 40 persone nella guerra che i cartelli del narcotraffico combattono tra di loro, ma anche contro la polizia.
In una piccola cittadina agricola, Villa Ahumada, un gruppo di uomini armati del cartello locale ha ucciso sei persone tra le quali anche tre poliziotti; l'arrivo di nuove forze dell'ordine ha originato un nuovo conflitto a fuoco lasciando sul campo altri quindici tra poliziotti e narcotrafficanti.
Altro episodio degno di nota è stata l'irruzione nel carcere di Torreón, nel nord del Messico, dove un commando di uomini armati hanno ucciso tre prigionieri e ne ha fatti evadere nove.
Sempre a Torreón a distanza di pochi giorni dall'irruzione nel carcere, otto persone sono state assassinate in un agguato fuori da un locale, perché affiliate ad un cartello concorrente da un gruppo armato, che si è avvicinato a loro a bordo di due camion.
Nel nord del paese sono stati ritrovati altri nove cadaveri decapitati come la "regola" dei narcotrafficanti impone.
A Ciudad Juárez è stato assassinato il capo della polizia municipale da un gruppo di circa dodici uomini armati di mitra a bordo di due furgoni.
Gli sforzi del governo centrale sembrano non riuscire a contrastare la violenza innescata dalla guerra per il controllo del mercato della droga (nel 2008 gli omicidi sono stati circa 5.500) anche se sono presenti quasi 40 mila militari nelle regioni del nord.
In una piccola cittadina agricola, Villa Ahumada, un gruppo di uomini armati del cartello locale ha ucciso sei persone tra le quali anche tre poliziotti; l'arrivo di nuove forze dell'ordine ha originato un nuovo conflitto a fuoco lasciando sul campo altri quindici tra poliziotti e narcotrafficanti.
Altro episodio degno di nota è stata l'irruzione nel carcere di Torreón, nel nord del Messico, dove un commando di uomini armati hanno ucciso tre prigionieri e ne ha fatti evadere nove.
Sempre a Torreón a distanza di pochi giorni dall'irruzione nel carcere, otto persone sono state assassinate in un agguato fuori da un locale, perché affiliate ad un cartello concorrente da un gruppo armato, che si è avvicinato a loro a bordo di due camion.
Nel nord del paese sono stati ritrovati altri nove cadaveri decapitati come la "regola" dei narcotrafficanti impone.
A Ciudad Juárez è stato assassinato il capo della polizia municipale da un gruppo di circa dodici uomini armati di mitra a bordo di due furgoni.
Gli sforzi del governo centrale sembrano non riuscire a contrastare la violenza innescata dalla guerra per il controllo del mercato della droga (nel 2008 gli omicidi sono stati circa 5.500) anche se sono presenti quasi 40 mila militari nelle regioni del nord.
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