Nello scorso autunno in Nicaragua si sono tenute le elezioni municipali in cui erano impegnati due fronti quello del presidente Daniel Ortega (Fsln) e la coalizione di centro destra guidata da Plc e Vce alleati con il Partido Conservador (Pc), il Movimiento Renovador Sandinista (Mrs) e molte Ong. Lo scrutinio dei voti assegna al Fsln 103 comuni (erano 87 nel 2004 e 52 nel 2000) mentre la Alianza Plc/Vce se ne aggiudica 39 (erano 57 nel 2004 e 94 nel 2000) e la Aln solo 4 comuni.
Il programma politico dell'opposizione è stata basato solo sul "Tutti contro Ortega" senza pensare effettivamente a cosa ogni singola municipalità avesse bisogno, come invece ha fatto il Fsln, per cui ha trasformato queste elezioni municipali in un referendum a favore o contro il governo.
Altra strategia dei partiti di opposizione è stata quella di gridare, durante lo svolgimento delle votazioni, al broglio elettorale accusando il Consejo Supremo Electoral (Cse) di non diffondere i dati della capitale per avvantaggiare il Fsln, anche se il candidato di Alianza PLC, Eduardo Montealegre (ex banchiere passato alla politica grazie dall’ex presidente Arnoldo Alemán ora sotto processo per lo scandalo Cenis e per vari fallimenti di alcuni istituti di credito nel 2000),
ha affermato che i voti scrutinati lo davano per vincitore anche se i dati ufficiali lo dichiaravano sconfitto perché manipolati.
Montealegre dopo la sua denuncia non ha voluto e non è riuscito a presentare alcuna prova che potesse sostenere la sua affermazioni di un avvenuto broglio rinunciando anche al nuovo conteggio di ogni singolo voto che il Cse gli aveva concesso.
Questo clima avvelenato ha portato i simpatizzanti del Flsn e della destra a scontrarsi in strada, provocando sfortunatamente molti feriti.
In questa tornata elettorale la destra unida y revuelta è risultata sconfitta (nelle elezioni del 2006 si era presentata divisa ed è questo é il principale motivo della sua sconfitta). Tutti i media del paese durante la campagna elettorale si sono schierati con la destra unida y revuelta enfatizzando i problemi del paese e descrivendo un futuro di paura se il partito sandinista avesse vinto.
Aspetto importante di queste elezioni sono stati i programmi che i candidati sandinisti hanno proposto agli elettori, i cui punti cardine erano la lotta alla povertà, la risoluzione del problema energetico, gli aiuti (sotto forma di prestiti a basso o senza interesse da parte dell'ALBA) al settore agricolo.
Ultimo aspetto rilevante è l'avanzata del Fsln: ha aumentato il numero di preferenze, nelle zone storicamente più difficili ha addirittura vinto in alcuni municipi, ed in altri dove è stato sconfitto ha ridotto notevolmente il divario con la destra.
Il programma politico dell'opposizione è stata basato solo sul "Tutti contro Ortega" senza pensare effettivamente a cosa ogni singola municipalità avesse bisogno, come invece ha fatto il Fsln, per cui ha trasformato queste elezioni municipali in un referendum a favore o contro il governo.
Altra strategia dei partiti di opposizione è stata quella di gridare, durante lo svolgimento delle votazioni, al broglio elettorale accusando il Consejo Supremo Electoral (Cse) di non diffondere i dati della capitale per avvantaggiare il Fsln, anche se il candidato di Alianza PLC, Eduardo Montealegre (ex banchiere passato alla politica grazie dall’ex presidente Arnoldo Alemán ora sotto processo per lo scandalo Cenis e per vari fallimenti di alcuni istituti di credito nel 2000),
ha affermato che i voti scrutinati lo davano per vincitore anche se i dati ufficiali lo dichiaravano sconfitto perché manipolati.
Montealegre dopo la sua denuncia non ha voluto e non è riuscito a presentare alcuna prova che potesse sostenere la sua affermazioni di un avvenuto broglio rinunciando anche al nuovo conteggio di ogni singolo voto che il Cse gli aveva concesso.
Questo clima avvelenato ha portato i simpatizzanti del Flsn e della destra a scontrarsi in strada, provocando sfortunatamente molti feriti.
In questa tornata elettorale la destra unida y revuelta è risultata sconfitta (nelle elezioni del 2006 si era presentata divisa ed è questo é il principale motivo della sua sconfitta). Tutti i media del paese durante la campagna elettorale si sono schierati con la destra unida y revuelta enfatizzando i problemi del paese e descrivendo un futuro di paura se il partito sandinista avesse vinto.
Aspetto importante di queste elezioni sono stati i programmi che i candidati sandinisti hanno proposto agli elettori, i cui punti cardine erano la lotta alla povertà, la risoluzione del problema energetico, gli aiuti (sotto forma di prestiti a basso o senza interesse da parte dell'ALBA) al settore agricolo.
Ultimo aspetto rilevante è l'avanzata del Fsln: ha aumentato il numero di preferenze, nelle zone storicamente più difficili ha addirittura vinto in alcuni municipi, ed in altri dove è stato sconfitto ha ridotto notevolmente il divario con la destra.
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