mercoledì 8 maggio 2013

Guatemala:le donne Ixil raccontano le violenze subite dal regime


Il processo per genocidio e delitti di lesa umanità ai danni di di 1771 indigeni dell’etnia Maya Ixil, delle province di Chajul, Cotzal e Nebaj, in cui sono imputati gli ex militari Efraín Ríos Montt e Mauricio Rodríguez sta procedendo speditamente.
In una udienza dell'aprile 2013 dieci donne Ixil hanno testimoniato davanti alla Corte sugli abusi sessuali e sulle torture inferte dai militari tra il 1982 ed il 1983.
Le loro testimonianze sono state durissime e molto toccanti; una testimone ha ricordato le parole della madre, violentata ripetutamente dai soldati del regime, che disse: "Non piangere e non gridare, perchè altrimenti ti uccidono!"
Un'altra donna ha ricordato i dieci giorni di prigionia, "arrestata" dopo che i militari uccisero suo marito, e di violenze nella caserma della provincia di Cotzal, questa donna coraggiosa ha concluso la sua testimonianza con queste parole: "I soldati approfittarono di me; ho sofferto abbastanza e voglio solo un aiuto".

Un'altra testimone, oggi sessantenne, ricorda come i soldati riunirono numerose donne nella chiesa di Cotzal dove le violentarono, picchiarono e minacciarono di morte se avessero raccontato l'accaduto.
Ha continuato ricordando: "Mia mamma l’hanno violata nel salone parrocchiale, poi l’hanno portata là come un cane morto e l’hanno legata. Poi ci hanno portato nella caserma dove sono continuati gli abusi. Uno dei soldati mi aveva detto che io stavo là, perché il presidente Ríos Montt aveva dichiarato che dovevano essere gettati nella spazzatura tutti quelli dell’area Ixil, perché noi collaboravamo con la guerriglia”.

Orlando López, il pubblico ministero, ha sottolineato la gravità delle violenze subite dalle donne Ixyl ed ha esortato il Tribunale ad includere gli abusi come parte integrante del "genocidio perché si è tentato di distruggere il popolo Ixil, commettendo abusi fisici e psicologici"

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