lunedì 21 febbraio 2011

La Rivolucion è sempre in movimento

Il 2011 per la Rivolucion inizia con una serie di importatni cambiamenti che vedono come protagonista l'apparato statale ed il lavoro "privato". Entro la metà del 2011 poco più di cinquecentomila lavoratori cubani, impiegati nel settore pubblico, verranno congedati.
La stragrande maggioranza sarà assunta da altre società (a cuba le società sono metà a capitale pubblico e metà privato), altri andranno in pensione ed infine molti richiederanno le licenze per poter intraprendere una delle 180 professioni (tra settore privato e cooperativo) private che sono state liberalizzate dal presidente Raùl Castro. 
Per chi resterà senza impiego lo Stato offrirà un lavoro nel settore agricolo o edile.

La ristrutturazione dell'apparato statale cubano è un grande cambiamento per la Rivoluzione Cubana. Secondo le cifre rese disponibili dal governo cubano verranno congedati circa ottocentomila tra funzionari e impiegati nei prossimi tre anni; un taglio che interesserà circa il 25% del personale impiegato nella macchina statale cubana. 
Sempre secondo il governo guidato da Raùl Castro questa ristrutturazione porterà dei grandi benefici allo stato cubano snellendo la burocrazia, abbassandone i costi e stimolando l'economia nazionale; secondo alcune analisi nel 2016 il 50% della popolazione attiva sarà impiegata nel settore privato. 

L'Otan, Oficina Nacional de Administracion Tributaria, che si occupa delle pratiche per il rilascio da parte dello Stato cubano delle licenze afferma, sel suo ultimo rapporto, che sono state presentate moltissime richieste per ottenere una licenza (i settori più richiesti sono quello alimentare, dalla produzione alla vendita, quello discografico e quello dei beni di prima necessità) e che circa 45.000 ne sono state già concesse.

Oltre a queste misure Cuba (che desidera snellirsi ed ammodernarsi) abbasserà i sussidi, potenziarà il settore privato e ricercherà ulteriori investimenti provenienti dall'estero per cercare di aumentare il numero dei lavoratori.

"Le riforme sono improrogabili per garantire la sopravvivenza del sistema socialista [...] ed il ministero dell'Interno vigilerà con il massimo rigore e la severità necessaria contro chi commetterà reati e ingiustizie sociali".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è stato molto interessante da leggere. Voglio citare il tuo post nel mio blog. Si può? E voi et un account su Twitter?

Daniele F. ha detto...

Grazie per il commento.
Certo che puoi citare il post nel tuo blog.
Non ho un account su twitter.

a presto