Nel mese di novembre 2010 le operazioni per il dragaggio del fiume Rio San Juan da parte del Nicaragua per mettere in sicurezza il corso d'acqua ha provocato una crisi diplomatica.
Il Costa Rica accusa il Nicaragua di gettare detriti inquinanti sulle proprie coste ed inoltre di aver invaso il proprio territorio nazionale con l'installazione di un accampamento militare.
Il contenzioso, rimasto per circa due settimane al livello verbale, è sfociato nel movimento di truppe lungo fiume che è anche il confine tra i due paesi. Per fortuna lo scontro diplomatico è approdato al OEA (Organizzazione degli Stati Americani) dove è stata convocata una riunione straordinaria per cercare risolvere il problema.
Le accuse (violazione della sovranità nazionale) mosse dalla presidentessa del Costa Rica, Laura Chinchilla, sono state respinte dal governo di Daniel Ortega che ha affermato, durante la riunione del OEA, che le aree in cui i detriti sono stati scaricati e installato l'accampamento militare sono sul suolo del Nicaragua. Ortega ha spiegato che la presenza dell'esercito è legata ad un'operazione contro il traffico di stupefacenti ma è anche causato dalla numerosa presenza della polizia costaricense.
Questo scontro riporta in primo piano il conflitto tra i due stati sui confini. La frontiera tra Costa Rica e Nicaragua è di circa 320 km ma i punti di demarcazione sono solo venti ed in alcuni casi sono molto distanti li uni dagli altri. Per esempio tra il primo e il secondo punto ci sopno circa 140 km; questa distanza crea problemi per delineare con precisione il confine tra i due stati ed è proprio in questa area che si è riacceso il contenzioso.
Il l Trattato Cañas-Jerez, che delimita i confini tra i due paesi, e del 1858 ed è stato integrato da una Risoluzione della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, che nel 2009, ha riconosciuto "l'esclusivo dominio del Nicaragua sul Río San Juan", la proibizione per il Costa Rica di navigare con persone gente armate e la sola possibilità di navigazione con fini commerciali, previo permesso emesso dalle autorità nicaraguensi.
Per cercare di risolvere la questione il segretario generale del OES, José Miguel Insulza, si è recato in Costa Rica, in Nicaragua e nell'area contesa. Durante il suo viaggio diplomatico ha raccolto informazioni importanti con cui iniziare la mediazione ed stabilire definitivamente il confine tra i due paesi.
Insulza dopo la sua visita si è dichiarato molto soddisfatto per le informazioni ricevute, "l'approccio che da entrambe le parti è stato estremamente costruttivo", la voglia di risolvere il conflitto "attraverso la via diplomatica" ed in tempi ragionevoli.
3 commenti:
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