L'otto novembre 2010, a Buenos Aires, è morto Emilio Eduardo Massera che fu capo di Stato Maggiore della marina militare argentina ed uno tra i fautori del colpo di Stato del 1976 che i militari definirono Processo di Riorganizzazione Nazionale. Fu una delle menti politiche delle giunte militari che governarono l'Argentina tra il 1976 ed il 1981.
Massera è stato un'esponente di spicco della giunta militare guidata da Videla ed anche l'ufficiale che guidò la strategia del terrore; l'Esma (Escuela Mecánica de la Armada), di cui fu il responsabile, fu il tassello fondamentale. La sua responsabilità nel rapimento, nella tortura e nella sparizione di circa cinquemila uomini e donne è stata ricostruita dai tribunali argentini che lo condannarono all'ergastolo (anche se poi il presidente Menem annullò molte sentenze contro gli ex-golpisti con un'amnistia).
Per fortuna con la presidenza Kirchner i processi in Argentina ed in Europa (Italia e Francia) ripresero; in Italia i processi portarono a due sentenze il 6 dicembre 2000 ed il 14 marzo 2007 del Tribunale di Roma lo condannarono per una serie di gravi reati contro numerosi cittadini italiani come l'omicidio, la rapina, il sequestro di persona, le lesioni, la sostituzione di stato, la violenza carnale ed altro ancora.
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