L'Uruguay e l'Argentina firmano, dopo otto anni di scontri diplomatici e mobilitazioni popolari, un accordo per la supervisione del fiume Uruguay e sulle emissioni della cartiera di proprietà della multinazionale finlandese Botnia.
La cartiera è stata costruita nel 2002 a Fray Bentos (Uruguay) dalla società spagnola Ence per conto della multinazionale Botnia che ha investito circa 1800 milioni di dollari. Gli ambientalisti e la popolazione di Gualeguaychú (Argentina) si mobilitarono perché gli scarti della lavorazione della carta inquinavano pesantemente la acque del fiume.
Il conflitto tra i due paesi si inasprì fino alla chiusura, per opera degli abitanti della spoonda Argentina, per circa tre anni dell'unico ponte di collegamento; inoltre l'Argentina si rivolse al tribunale internazionale dell'Aja perché con la costruzione della cartiera l'Uruguay violò il Trattato Uruguay del 1975.
Con la firma di questo accordo i governi di Montevideo e Buenos Aires continuano il proficuo dialogo che è iniziato con la vittoria alle elezioni presidenziazli uruguaiane di Pepe Mujica.
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