Il governo ecuadoriano ha presentato un disegno di legge che mette in pratica l'articolo 12 della nuova Costituzione che afferma: "Il diritto umano all’acqua è fondamentale ed irrinunciabile. L’acqua costituisce un patrimonio nazionale strategico di uso pubblico inalienabile ed essenziale per la vita".
La proposta di legge che il Governo ha presentato alla Presidenza della Repubblica pone l'accento sul principio che "l'acqua è una risorsa e come tale è patrimonio nazionale e strategicamente ad uso pubblico" per cui le concessioni verranno erogate solo e soltanto per soddisfare i bisogni della popolazione.
Altro punto importante della proposta è quello che vieta con ogni modalità la gestione privata sia diretta che indiretta dell'acqua e se ne vieta anche lo sfruttamento economico. Con questo indirizzo si stabilisce che solo delle società pubbliche, comunità agricole, organizzazioni comunali, possano erogare il servizio avendo come obbiettivo quello di soddisfare le necessità dell'intera comunità.
Il disegno di legge, che dovrà essere approvato entro la metà di ottobre del 2009, si compone di 197 articoli in cui si specifica anche che le cariche dirigenziali delle società che gestiranno il servizio pubblico saranno elette democraticamente e non potranno superare i 3 mandati.
La proposta di legge che il Governo ha presentato alla Presidenza della Repubblica pone l'accento sul principio che "l'acqua è una risorsa e come tale è patrimonio nazionale e strategicamente ad uso pubblico" per cui le concessioni verranno erogate solo e soltanto per soddisfare i bisogni della popolazione.
Altro punto importante della proposta è quello che vieta con ogni modalità la gestione privata sia diretta che indiretta dell'acqua e se ne vieta anche lo sfruttamento economico. Con questo indirizzo si stabilisce che solo delle società pubbliche, comunità agricole, organizzazioni comunali, possano erogare il servizio avendo come obbiettivo quello di soddisfare le necessità dell'intera comunità.
Il disegno di legge, che dovrà essere approvato entro la metà di ottobre del 2009, si compone di 197 articoli in cui si specifica anche che le cariche dirigenziali delle società che gestiranno il servizio pubblico saranno elette democraticamente e non potranno superare i 3 mandati.
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