sabato 6 ottobre 2007

MERCOSUR

Il Mercosur è il mercato comune del Sud (cioè dell'America meridionale) e per comprenderlo meglio lo possiamo equiparare alla nascente Unione Europea.
Il l 26 marzo 1991 fu sottoscritto il trattato di Assuncion da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay; successivamente si sono associati la Bolivia e il Cile (dal 1996), il Perù (dal 2003) infine la Colombia e l'Ecuador(dal 2004). L'obbiettivo del TA (trattato di Assuncion) è la creazione di un mercato comune subregionale, senza che gli Stati firmatari abbiano immediatamente associato ad esso altre finalità di tipo politico, se non quanto vagamente e retoricamente affermato nel preambolo del TA in riferimento alla «volontà politica di stabilire le basi per un’unione sempre più stretta tra i loro Popoli».
Dal primo gennaio 1995 sono stati aboliti i dazi doganali tra i quattro Paesi e istituita una tariffa doganale comune verso paesi terzi, è stato formato un coordinamento delle politiche macroeconomiche e settoriali previsto dall’articolo 1 del TA riguardante la politica commerciale estera, agricola, industriale, fiscale, monetaria, dei cambi, finanziaria, doganale, dei servizi, dei trasporti e delle comunicazioni e tutte le altre sulle quali si raggiungerà un accordo, al fine di assicurare condizioni adeguate di concorrenza tra gli Stati membri.
Nella seconda metà degli anni '90 grazie alla stabilità dei rapporti tra i paesi membri si sono potuti notare grandi passi in avanti sul piano delle relazioni commerciali con Paesi o raggruppamenti di Stati terzi, anche attraverso la conclusione di accordi internazionali.
Sempre nella seconda metà degli anni ’90 è iniziata una nuova fase evolutiva del Mercosur con la sottoscrizione nel 1996 della Dichiarazione Presidenziale sul Compromesso Democratico nel Mercosur; nel 1997 è stata firmata la Dichiarazione Presidenziale sulla Consultazione e la Concertazione Politica degli Stati Membri del Mercosur, poi nel 1998 è stato emesso un comunicato congiunto dei Presidenti dei Paesi membri, insieme a Bolivia e Cile, sull’Impegno per la Democrazia ed anche una Dichiarazione su Mercosur, Bolivia e Cile come Zona di Pace.
Il susseguirsi di queste iniziative ha avuto meriti importanti: ha istituito la concertazione del dialogo politico e ha vincolato il processo di integrazione al rispetto della democrazia. Con la Dichiarazione Presidenziale sul Compromesso Democratico nel Mercosur si afferma che la «piena vigenza delle istituzioni democratiche è condizione essenziale per la cooperazione nell’ambito del Trattato di Assuncion, dei suoi protocolli e degli altri atti sussidiari», e che «ogni alterazione dell’ordine democratico costituisce un ostacolo inaccettabile per la continuazione del processo di integrazione in corso rispetto allo Stato interessato», tanto che si prevedono non solo consultazioni immediate e automatiche in caso di «rottura o minaccia di rottura dell’ordine democratico in uno Stato parte», ma anche varie sanzioni: dalla «sospensione del diritto di partecipazione nei fori del Mercosur fino alla sospensione dei diritti e degli obblighi derivanti dalle norme del Mercosur e degli accordi conclusi tra ciascuna delle Parti e lo Stato dove si è verificata la rottura dell’ordine democratico».
Inoltre, si stabilisce che «le Parti dovranno includere una clausola di affermazione del compromesso sui principi democratici negli accordi del Mercosur con altri Paesi e gruppi di Paesi».
Tali meccanismi sono stati richiamati nella Dichiarazione di Appoggio alla Democrazia del Paraguay, al suo Processo di Normalizzazione e Rafforzamento Istituzionale nel 1999 dopo i gravi fatti che hanno portato il Paese sull’orlo dell’ennesimo colpo di Stato della sua storia.
L’integrazione politica si è sviluppata ben oltre lo stabilimento di questo quadro di base, attraverso l’estensione della cooperazione tra i Paesi membri a settori non coperti dal Trattato di Assuncion, per esempio in ambito giudiziario o di politica estera. Obiettivo tendenziale è la realizzazione di un mercato comune.

Daniele F.

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