Il Comité de Unidad Campesina del Guatemala (Cuc) denuncia come nel paese gli accordi economici stretti tra lo Stato e le multinazionali estere provochi enormi danni alla popolazione ed all'ecosistema del paese.
Il Guatemala vive dalla sua scoperta varie fasi di colonizzazione; dai massacri e dalle ruberie spagnole alle repressioni e guerre di Stato nella seconda metà del '900 fino ad arrivare ad oggi dove le multinazionali mirano ad impossessarsi delle terre per depredarle delle loro ricchezze.
Con il trattato commerciale tra Guatemala e USA firmato nel 2005 si è approvata una grande quantità di concessioni per sfruttamento del sottosuolo, dei corsi d'acqua e della terra; queste attività portano alla creazione di infrastrutture che cementificano imponenti ed importanti aree verdi del paese e portando allo sfruttamento del lavoro ed all'allontanamento delle popolazione che vivevano in quelle aree.
Le multinazionali che hanno ottenuto le concessioni sono forti dell'appoggio del governo centrale il cui Presidente può, secondo un articolo della costituzione, dichiarare lo stato di emergenza e mobilitare l'esercito e la polizia ogni qual volta lo desideri; fatto puntualmente verificato quando le popolazioni locali hanno manifestato contro lo scellerato sfruttamento dell'ecosistema.
Oltre alle forze di polizia le aziende possono contare anche su imprese di sicurezza private che molto spesso si scagliano brutalmente contro gli oppositori ed alcuni di loro sono stati uccisi durante gli scontri scaturiti dalle violente aggressioni.
Il Governo sostiene lo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali del paese al punto tale da proporre leggi, che il parlamento approva sempre, nelle quali si erodono i diritti dei lavoratori ed aumentano quelli delle imprese; una di queste leggi equipara gli oppositori che manifestano e bloccano il traffico o le attività produttive ai terroristi.
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