giovedì 14 giugno 2012

Brasile: Belo Monte si farà?


Il governo brasiliano guidato da Dilma Rousseff sembra che alla fine di gennaio 2012 abbia deciso di non dare ascolto alle numerosissime ed accorate proteste contro la costruzione della diga di Belo Monte che sorgerà sul fiume Xingu.
Sembra che il Governo abbia ribaltato la decisione del giudice Carlos Eduardo Martins che nell'ottobre 2011 aveva bloccato i lavori perché la costruzione delle dighe avrebbe  danneggiato la popolazione

Belo Monte, se si costruirà, alla fine della sua costruzione sarà al terza diga più grande al mondo costringerà ad abbandonare le proprie terre a circa 25.000 abitanti dello stato brasiliano del Parà tra le quali molte tribù indigene ed alcune non ancora contattate (Kayapò e Paquicamba) che rischieranno l’estinzione.

Il Brasile sembra abbia scelto di inondare circa il 5% dell'intera foresta amazzonica per riuscire a soddisfare il fabbisogno energetico del paese, che secondo alcuni studi, nel 2021 sarà di  736000 gigawattora.
La centrale avrà una potenza di 11500 megawatt di potenza massima; ma in estate potrà erogare solo il 40% del suo potenziale a causa del flusso idrico che in quessta stagione passa da ventimila metri cubi al secondo, del periodo delle piogge, a circa mille. Per questo motivo sarà necessario costruire altri invasi più a monte che riescano a regolare il flusso delle acque e così il costo ambientale sarà ancora più alto.

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